Il Teatro non si ferma: parola degli Anacoleti

«I teatri sono chiusi. Siamo vicini ostinatamente, abbracciati ostinatamente, a voi, ostinatamente illusi. E vivi». È seguendo questo motto che l’Officina Anacaoleti, la compagnia teatrale vercellese, sta affrontando questo periodo di chiusura forzata.

È ormai da oltre un mese, cioè da quando è iniziato il lockdown, che gli Anacoleti hanno dovuto sospendere la loro programmazione, sia la stagione Eresia che il corso di formazione. Tuttavia, ciò non vuol necessariamente dire che tutto si sia fermato, «si sono solo dovute trovare delle nuove strade da percorrere per continuare a lavorare a distanza di sicurezza».

Gli Anacoleti, in concerto con Fondazione Piemonte dal Vivo, hanno deciso di attendere l’evolversi delle normative al fine di riprogrammare, nei limiti del possibile, gli spettacoli oggetto della sospensione (La sorella di Gesù Cristo e Mistero Buffo).

Siccome il Teatro non si può e non si deve fermare, ecco che nasce l’iniziativa “Ostinatamente vicini”. Dalla metà del mese di marzo alcuni attori dell’Officina hanno cominciato a registrate dei podcast nei quali leggono brevi estratti di autori che amano. I testi sono i più vari, si passa dai bellissimi ritratti di Chet Baker e Billie Holiday tracciati da Geoff Dyer nel suo libro “Natura morta con custodia di sax”, ad Antoine Volodine, a “Diario clandestino” di Giovanni Guareschi, al “Monologo per Cassandra” di Wisława Szymborska.

Tra i podcast, che sono ascoltabili sul canale YouTube Officina Anacoleti e sui profili Facebook e Instagram dell’Associazione, c’è inoltre una piccola chicca registrata da una delle attrici italiane più brave e apprezzate: Federica Fracassi che offre un estratto de “La Monaca di Monza”.

Neanche la scuola di formazione si è fermata. Su esortazione degli stessi allievi, che non si sono rassegnati ad abbandonare completamente la loro passione, è stato infatti creato un contenitore virtuale nel quale ciascuno è libero di caricare ciò che vuole: da brevi letture, a piccoli video di training a commenti e suggerimenti sul lavoro dei compagni.

«Questa condivisione rappresenta un momento di apprendimento, di scambio e di crescita per tutti. Gli insegnanti della scuola di formazione hanno sempre cercato di trasmettere ai propri allievi non solo l’amore per il teatro, ma anche e soprattutto il suo potere in quanto chiave di lettura di se stessi e del mondo che li circonda. Per questa ragione, in un momento del genere, il teatro ha per noi un potere quasi terapeutico», spiegano dall’Officina.

L’occhio è rivolto al futuro, cioè quando si comincerà a uscire da questa situazione di emergenza: in questi giorni infatti il gruppo direttivo dell’Officina sta costruendo la prossima stagione teatrale, tentando come sempre, di valutare attentamente gli spettacoli da proporre al proprio pubblico e cercando di portare a Vercelli qualcosa di innovativo e di qualità.

«Come usciremo da questo difficile periodo non possiamo saperlo – concludono gli Anacoleti – l’unica cosa della quale siamo certi è che di Teatro e di Arte avremo bisogno come e più di prima, ora che abbiamo sperimentato quanto siano mancati nelle nostre vite. La bellezza del Teatro risiede nell’essere uno spettacolo “dal vivo”, fatto di continui contatti e legami tra attore e pubblico ed è proprio questo che in questi giorni ci manca di più».

m.m.

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