La casa degli orrori, in viale Aeronautica, proprio in questi giorni riasfaltato dal Comune, è a una decina di metri dall’ingresso dall’aeroporto Del Prete e proprio di fronte a quello della clinica Santa Rita: in linea d’aria sì e no venti metri. Il fetore, terribile, nauseabondo, si coglie anche da lì e il caldo lo acuisce, quasi a togliere il fiato.
La casa, disabitata da chissà quanto tempo, ha l’ingresso letteralmente coperto dalla vegetazione. Qualche settimana fa, qualcuno vi aveva accatastato, di fronte, masserizie varie e, su input di Carlo Olmo (perché anche l’abitazione del Lupo Bianco dista pochissimi metri), erano state rimosse da Asm. Olmo ricorda che da qualche settimana, o potrebbero anche essere stati mesi, quando passava lì di fronte sentiva una puzza insopportabile: “Ma potevo pensare a qualche carogna di topo, chi avrebbe mai potuto immaginare un orrore del genere?”.
Già, appunto, chi avrebbe potuto? Il computo dei poveri corpi di almeno 45 animali attesta quelli che sono stati sicuramente uccisi (e ora le perizie dovranno stabilire “come”, e quindi le indagini accertare “perché”). Ma potrebbero essercene stati altri. Ha fatto tutto da solo il presunto responsabile di questa mattanza, su cui si addensano i sospetti, oppure ha agito con qualcun altro? E perché?. E’ una questione di mero, sconvolgente sadismo, o c’è dell’altro?
La procura della Repubblica di Vercelli sta indagando in ogni direzione, dopo che ieri la casa di viale Aeronautica è stata ribaltata come un calzino e il giardino messo all’aria dagli uomini del Servizio veterinario dell’Asl che, con il supporto dei Vigil del fuoco e sotto la direzione della Procura, hanno recuperato altri ventitré corpi di cani, che si aggiungono agli otto da cui partì tutto, scoperti il 5 maggio scorso nei campi dell’Aiav a ridosso della Roggia Molinara. E a questi poveri corpi di animali vanno aggiunto i quattordici ritrovati in questi giorni in un’altra roggia: probabilmente quella che costeggia la stradina che congiunge viale Aeronautica alla parte di corso Salamano che porta al cimitero di Billiemme.
Indagini a tutto spiano che non sarebbero mai potute partire senza un lavoro semplicemente straordinario del Comando dei vigili urbani guidato dal commissario capo Ivana Regis che, fin dalla scoperta dei primi resti di cani, a maggio, ha svolto un’attività di indagine accuratissima, controllando centinaia di automezzi, facendo appostamenti e informando, passo passo, l’autorità giudiziaria. Attività che è valsa al Comando i pubblici elogi del sindaco Andrea Corsaro e dell’assessore alla Protezione civile Gian Carlo Locarni, grande amante degli animali e volontario per la loro tutela al canile.
E mentre una attonita Vercelli apprende che c’era qualcuno che, sistematicamente, catturava cani (e anche gatti) per ucciderli (e probabilmente non si trattava solo di randagi, ma su questo si pronuncerà ad indagine conclusa l’autorità giudiziaria), da un’altra parte, sempre periferica, della città proprio in questi giorni si sta assistendo allo sterminio (con le armi e il veleno) di una colonia di gatti. Ma anche lì i responsabili non avranno tregua perché c’è un’associazione come “Baffi e Code” che sta dando battaglia per arrivare alla verità, e che non si fermerà tanto facilmente fino alla scoperta degli autori di questi altri orrori.
EDM
La scoperta meno deprimente sarebbe che si trattò di un isolato, singolo problema psichiatrico.