Riceviamo e pubblichiamo
A tutti gli organi di stampa.
La presente per denunciare il progressivo peggioramento delle condizioni di viaggio sulla tratta Torino – Milano nella fascia pendolare.
In questi giorni ultimi giorni, ai ritardi ormai cronici e quotidiani, si aggiungono i disagi ( Solo per usare un eufemismo ) dovuti all’innalzamento delle temperature.
Temperature che hanno ripercussioni anche all’interno dei convogli dato che i sistemi di condizionamento sono perennemente fuori servizio o malfunzionanti. In questi ultimi due giorni sui treni RV2026 – RV2046, RV2101 e RV2048 le temperature nei vagoni hanno sfiorato i 45° (La maggior parte dei finestrini sono anche bloccati ) costringendo gli utenti a riversarsi nelle poche carrozze nelle quali la temperatura era leggermente più sopportabile; il risultato è quello che vedete nelle foto in allegato con gente ammassata in piedi anche perché è ricomparso “il vizietto” di chiudere alcune carrozze in nome di quale non si sa bene sicurezza. Trenitalia, in passato, ha giustificato le alte temperature dei vagoni adducendo la scusa che “i treni sono fermi in deposito sotto il sole e che comunque, nel giro di pochi minuti, i condizionatori entrano a regime.”
Ciò non corrisponde a verità, almeno per gli utenti che da Milano arrivano a Vercelli; durante tutto il viaggio non si rileva alcun miglioramento della temperatura a bordo treno.
A questi disagi si aggiunge la totale latitanza del personale viaggiante. E, quelle poche volte che si vede, il loro atteggiamento non è certo dei più comprensivi e collaborativi. E’ di ieri sera la segnalazione di una pendolare che ha chiesto alla capotreno del RV2048 se ci fosse una carrozza leggermente più fresca lungo il convoglio e la risposta è stato un cenno con la mano senza nemmeno fermarsi a rispondere.
Possiamo capire che il malfunzionamento degli impianti non è da imputare al personale viaggiante, ma noi siamo pur sempre dei Clienti e, come tali, abbiamo diritto a risposte e chiarimenti. Certi comportamenti non fanno altro che esasperare gli animi già messi a dura prova dalle pessime condizioni di viaggio.
Se ce ne fosse bisogno, ricordiamo che non siamo bestie da macello e tra noi ci sono anche donne incinte o persone con problemi cardiaci giusto per citare due categorie per le quali viaggiare con 42° non è certo salutare. A conferma di ciò segnaliamo che il 25 Giugno un’utente del RV2048 una volta giunta a Vercelli è collassata ed è dovuta ricorrere alle cure del 118 ed al conseguente trasferimento in ospedale.
La situazione ormai è diventata insostenibile.
A tutto ciò si aggiungono i ritardi ormai cronici; nella sola mattinata di oggi, questi sono i rilevamenti nella fascia pendolare:
RV2005: 40′
RV2105: 31′
RV2043: 9′
Invitiamo, chi fosse interessato, ad effettuare al nostro fianco anche un solo viaggio per constatare di persona e documentare i disagi che viviamo quotidianamente.
Auguriamo a tutti una buona giornata.
Coordinamento Pendolari Vercelli – Novara – Milano