Al Museo Leone Roberto Sbaratto racconta il mondo di Giovannino Guareschi

Sbaratto, Ordine e Mentigazzi (foto Renato Greppi)

«Se domani mi dicessero: “Guareschi è diventato abate”, non mi meraviglierei. Perché Guareschi è uno dei pochi uomini al mondo che possono far tutto, diventar tutto, aspirare a tutto».

Con queste parole Giovanni Mosca, amico e collega del creatore di Don Camillo fin dai tempi del Bertoldo, si coglie fin da subito la straordinarietà del personaggio intorno a cui ruoterà lo spettacolo del 25 settembre, alle 17, nel cortile interno del Museo Leone.

A metterlo in scena Roberto Sbaratto, che ha scelto i testi insieme Cinzia Ordine, ovvero le due anime de Il Porto. Sbaratto si avvarrà della partecipazione di Lorena Crepaldi e di Valeria Bosco.

È vero che il nome di Giovannino Guareschi è strettamente legato al personaggio di Don Camillo e al suo Mondo Piccolo, ma non tutti sanno che i racconti autobiografici dell’autore emiliano non sono meno esilaranti e arguti delle storie di Brescello.

Lo spettacolo farà risaltare il profilo di un Guareschi non più giornalista, autore o sceneggiatore, ma di personaggio da novella a tutto tondo, venato di ironia ed umorismo, circondato da una fauna familiare straordinaria e quasi assurda: la sua compagna di tutta la vita, la moglie Margherita (al secolo Ennia Pallini) e i figli Alberto e Carlotta, detta La Pasionaria per la sua stramba maturità fin dalla prima infanzia.

Sarà un grande spasso entrare con loro nell’appartamento di via Pinturicchio, a Milano, vagare con Giovannino tra le vie nebbiose, accompagnarlo dal medico o accomodarsi con lui in uno scompartimento ferroviario; visitare la Fiera Campionaria del ’46 insieme alla Pasionaria o attendere insieme a Margherita il momento della partenza per le vacanze.

Non mancherà un’appendice finale, che condurrà il pubblico nel mondo enogastronomico di Guareschi che, per un certo periodo della sua vita, gestì una trattoria a Roncole Verdi: era un grande appassionato di lambrusco, culatello e parmigiano.

Il Porto ha voluto ringraziare pubblicamente il Museo Leone, il suo presidente Gianni Mentigazzi, il conservatore Luca Brusotto e tutti i loro collaboratori. Lo spettacolo è realizzato grazie al contributo istituzionale della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli e la sponsorizzazione privata di Vintage Delirium di Franco e Claretta Jacassi.

Ingresso 10 €. Per info e prenotazioni: 0161.253204 (fino a venerdì alle 12.30), 379.2834818 (venerdì pomeriggio e sabato negli orari di apertura del Museo), [email protected]

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