La primaria di Ostetricia e Ginecologia:”Qui da noi il padre ha sempre potuto assistere al parto, anche in piena pandemia”

Vercelli – “Nella nostra sala parto, anche in piena pandemia, e quindi pure adesso, i mariti che lo volevano hanno sempre potuto assistere al parto della moglie, con tutti i sistemi di sicurezza possibili anti-Covid. Hanno potuto assistere al parto e restare con la loro compagna anche dopo le classiche due-tre ore del parto in cui la puerpera deve essere sottoposta ai controlli più accurati dopo la nascita del figlio. Non capisco dunque quanto stia accadendo in queste ore: l’appello pubblico di una futura mamma sulla ‘Stampa”, perché ‘i futuri papà ritornino in sala parto’, alcune dichiarazioni ufficiali dell’Asl, e soprattutto alcuni silenzi, l’intervento di Alessandro Stecco, medico e uomo che io ho sempre apprezzato e che continuo ad apprezzare. Tutte battaglie inutili perché, ripeto: qui al ‘Sant’Andrea’ è stato sempre possibile, anche nei mesi terribili della pandemia, da parte del marito, del compagno, assistere al parto della moglie”.

Nicoletta Vendola, primaria di Ostetricia e Ginecologie, tra i medici più bravi e preparati oggi, in Piemonte, è semplicemente esterrefatta di fronte alla sollevazione di un “caso” che proprio non esiste. Dice: “Io, i miei medici, le mie ostretiche, tutto il personale del Reparto abbiamo sempre avuto a cuore uno dei momenti più belli e importanti nella vita di essere umano, madre o padre che sia, e cioè la nascita di un figlio: per questo motivo, da sempre, l’uomo che vuole assistere al parto ha sempre potuto farlo. Quando è scoppiata la pandemia ci siamo ovviamente posti il problema dei contagi, della sicurezza, ma non abbiamo derogato alla nostra regola, ai nostri principi. Abbiamo quindi creato due percorsi: uno per le partorienti positive al tampone, l’altro per coloro che non avevano contratto l’infezione. E con tutte le cautele possibili, ovviamente rigorosissime nel primo caso, ma draconiane anche nel secondo, abbiamo consentito la presenza del padre in sala parto. E dalla nostra Divisione nessuno, ripeto, nessuno ha mai potuto dare informazioni diverse. In reparto, in corsia non poteva entrare nessuno, padri compresi, ma in sala parto i compagni di vita delle future mamme hanno potuto, ripeto: sempre. Rispondo in tal modo alla signora Morena Zecchillo, ai giornalisti, ai cittadini e soprattutto a tutte le future mamme ed i futuri papà. Il parto è una gioia da condividere, sempre più mariti vogliono farlo e qui da noi è sempre stato possibile, e continuerà ad esserlo.”

edm

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2 Commenti

  1. In sintesi (per chi è al corrente della questione), è stato detto:
    In reparto in corsia non poteva entrare nessuno, padri compresi, ma in sala parto i compagni di vita delle future mamme hanno potuto, ripeto: sempre. Rispondo in tal modo alla signora Morena Zecchllo, ai giornalisti, ai cittadini e soprattutto alle a tutte le future mamme ed i futuri papà. Il parto è una gioia da condividere, sempre più mariti vogliono farlo e qui da noi è sempre stato possibile, e continuerà ad esserlo.”

  2. Non e vero conosco tante mamme che hanno partorito da sole i mariti o compagni nn potevano entrare e i loro figli li vedevano o in video chiamate o quando erano dimesse la maggior parte delle donne in attesa nn vuole partorire a Vercelli proprio per questo motivo

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