Versoprobo: Cascina Scarampa è un esempio positivo d’integrazione. Le polemiche sono fuori posto

Riceviamo e pubblichiamo una lettera da Versoprobo, in seguito alle dichiarazioni del sindaco di Caresana Claudio Tambornino e del cittadino di Caresana Carlo Cattaneo, che vuole “fare luce sui numeri e sulla gestione dei richiedenti asilo e protezione internazionale presenti presso Cascina Scarampa”.

 

 

Egregio direttore
Ho seguito lo scambio di opinioni avvenuto dopo la pubblicazione dell’intervista al Sindaco Claudio Tambornino, ed essendo io direttamente coinvolto nella gestione e nella supervisione del centro di accoglienza (Cas) “Cascina Scarampa” vorrei fare luce e chiarezza su alcuni temi trattati.

 

Sono da tre anni supervisore della struttura, nonché amministratore delegato della Cooperativa Versoprobo e in ultimo, ma non per importanza, giocatore della Caresanese Calcio 1905 da due stagioni, per cui ho una conoscenza diretta del CAS, dei suoi ospiti, degli operatori che vi lavorano e del tessuto sociale che ci ospita.

 

Il virgolettato “Da noi l’accoglienza sfrenata di migranti ha fatto solo danni” è fuorviante. In 36 mesi di vita, gli ospiti di Cascina Scarampa non hanno creato mai alcun tipo di problema alla comunità locale, anzi i profughi sono felici di vivere a Cersana dove, a differenza di altre località italiane, non vi è mai stato alcun episodio di razzismo o intolleranza. Come giustamente ricordava il sig. Cattaneo, lo scorso anno l’ospite Lamine ha ricevuto il “Premio della Bontà” dopo aver restituito un portafoglio, con all’interno documenti e circa 500 euro, al comando dei Carabinieri di Stroppiana. Ogni domenica sono testimone del gran numero di richiedenti asilo che animano, insieme agli abitanti del paese, la tribuna del campo sportivo per seguire le partite della Caresanese Calcio, nelle cui fila militano alcuni migranti del centro, senza dimenticare le numerose partire tra i granata contro la squadra del CAS. Per questo motivo, Versoprobo ha ringraziato la società sportiva facendo da sponsor e aiutando a provvedere ad alcune manutenzioni all’impianto comunale.

 

Proprio per questa ragione affermare che “la gestione dell’immigrazione in questi ultimi anni ha aumentato il senso di insicurezza e il disagio sociale dei cittadini” pare privo di ogni fondamento. Al contrario, è proprio il nuovo decreto sicurezza voluto dal Ministro degli Interni Matteo Salvini che, eliminando alcune forme di protezione (nello specifico la Protezione Umanitaria) fa sì che molti aventi diritto al rinnovo del permesso di soggiorno si trovino ora, improvvisamente, in una situazione di clandestinità sul territorio nazionale.

 

Mi stupisce l’affermazione “Sulle Città, sulle Prefetture e sulle comunità locali si sono scaricati i costi gestionali, sociali e di sicurezza derivanti dal fenomeno”. Dato che i contratti con la pubblica amministrazione che la cooperativa Versoprobo ha sottoscritto sono chiari in materia di costi e gestione, completamente a carco dell’ente gestore, mi chiedo di quali spese si sia fatto carico in questi anni il Comune di Caresana.

 

Vorrei sottolineare anche le ricadute sul territorio in termini di lavoro e occupazione, dato che diversi operatori dell’accoglienza sono proprio di Caresana o di paesi limitrofi. Ragazzi e ragazze giovani, che dopo un lungo percorso di studio hanno potuto trovare impiego a pochi passi da casa, spendendo le proprie competenze con dedizione e professionalità. Sono proprio loro, in qualità di abitanti del territorio, il collante tra la comunità e il CAS, i portavoce diretti dell’ottimo lavoro di integrazione fatto da noi e non dal sindaco del Comune in questi ultimi anni.

 

Concludo affermando che stiamo vivendo un periodo storico difficile, in cui il diverso è sempre visto come una minaccia e dichiarazioni di questo tipo, con pochi contenuti e tante frasi lasciate a metà, non fanno altro che alimentare insicurezze e disinformazione. Gli esempi che ho citato sono solo alcuni dei tantissimi episodi positivi di integrazione di cui è protagonista Cascina Scarampa.

 

Da parte nostra rimane la piena disponibilità ad estirpare qualunque tipo di dubbio ci sia in merito alla gestione del CAS, sempre con lo stesso entusiasmo che, da cinque anni a questa parte, ci ha portato ad essere una realtà affermata in tutta Italia nel settore dell’accoglienza.

 

Firmato
L’amministratore delegato di Versoprobo
Michele Bolco

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