Il presidente della commissione regionale sanità, Stecco, scrive a Bagnasco e Serpieri: “Evitiamo storture e cortocircuiti”

Caro Collega, caro dr Bagnasco, ti ringrazio da medico e da consigliere regionale per aver avanzato la richiesta di poter partecipare come ex Primario Medico in pensione allo sforzo dell’ASL nel contrasto all’emergenza sanitaria da coronavirus.

 

Non voglio entrare nelle scelte di come si intenda farlo, se dietro compenso orario come da legittima delibera ASL o farlo come volontariato, sono appunto scelte personali; leggo però tue dichiarazioni che avresti scelto la strada di un rapporto retribuito come consulenza oraria, peraltro anche comunicando che girerai il compenso in beneficenza.

 

Solo qualora tu scegliessi di dare una mano dal punto di vista volontaristico gratuito, e tale scelta è davvero solo tua, diversamente da come inizialmente previsto dalla delibera della Direttrice Serpieri ti chiedo di valutare l’ipotesi di riformulare il rapporto di consulenza privilegiando, invece, la possibilità di lasciare all’ASL l’economicità derivante dalle tue prestazioni.

Perché quello di cui ha bisogno l’ASL oltre alle risorse di personale, sono i preziosissimi fondi per assolvere alla necessità di acquisto diretto di quello che serve al contrasto dell’emergenza ivi compresi mascherine, DPI e altro materiale di protezione, con le priorità di tutelare pazienti e i propri dipendenti: ricordo che su questa possibilità di operatività diretta la Direzione Generale è stata informata già dall’8 Marzo e successive comunicazioni.

 

In questo momento chiedo compattezza, non a te in particolare dott. Bagnasco, ma a tutti, per evitare storture e distorsioni che non fanno bene a chi deve lavorare per contrastare l’emergenza.

 

L’errore principale è a mio avviso del Direttore Chiara Serpieri e non è quello di aver assunto un medico in più anzi ce ne fossero, ma quello di averlo fatto tardivamente, sia rispetto alle grandi difficoltà del SISP e del rapporto con il territorio sia rispetto alla domanda stessa del dott. Bagnasco.

 

L’errore più grande, però, è nel non essersi coordinata con la struttura del Coordinatore ad acta, che se l’Asl Vercelli non ne avesse avuto bisogno, non sarebbe mai stato nominato.

 

Al Direttore Generale Serpieri chiedo in particolare, facendo seguito anche a una lettera di richiamo che ha ricevuto dall’Assessorato, di non creare più altri “cortocircuiti” rispetto al coordinamento “ad acta” fornito gratuitamente dal dott. Pietro Presti: esiste infatti per colmare limiti e disfunzioni noti, testimoniati e certificati da molti Sindaci come Paolo Tiramani ed Eraldo Botta, limiti non legati a inadempienze ma a necessità di maggiore organizzazione, focus e concentrazione di risorse.

 

Approfitto per richiedere anche alla Direzione ASL di verificare la programmazione effettuata per tempo, anche per via diretta, di tutti gli acquisti necessari affinché tutto il personale sanitario abbia le necessarie protezioni.

 

A questo riguardo so che sta partendo finalmente (purtroppo per ultima in tutta la Regione) l’attività delle Unità Speciali di Continuità Assistenziali (USCA): voglio fare i miei Auguri di buon lavoro ai 6-7 nuovi giovani medici che seguiranno a domicilio o in strutture preposte i pazienti affetti da coronavirus dimessi dall’ospedale o seguiti a casa.

 

 

 

Prof. Alessandro Stecco

Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Sanità

 

 

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