Bagnasco: “Il mio presunto ‘caso” è una mera montatura”

 

Vercelli – Visto che non si smorzano le polemiche sulla vicenda Bagnasco, il noto medico ed ex sindaco vercellese ha scelto di intervenire di nuovo sulla sua pagina Facebook, augurandosi in al modo di chiudere definitivamente la questione.

Ecco che cosa ha scritto:

Non mi piace essere al centro dell’attenzione e ancora meno rischiare di diventare il protagonista di una telenovela di bassa qualità. Mi sono però scocciato di leggere stupidaggini e mi vedo costretto a proporre una seconda puntata, rivelando fin da subito il finale per chi non l’avesse già intuito: il “caso Bagnasco” è una montatura (qualche malizioso potrebbe dire complotto).

I fatti: da alcuni anni vi è carenza di medici ragion per cui si è deciso di offrire la possibilità a medici in pensione di rientrare in servizio. Nel 2019 il Piemonte, come altre regioni, ha assunto un provvedimento in questo senso, che non ha sortito grandi effetti perché i più si sono guardati bene dall’andarsi a cercare nuove grane. Nelle scorse settimane, in relazione all’emergenza Coronavirus la Regione ha fatto un bando per cercare medici (anche pensionati), stabilendo tipo di rapporto (libero professionale) e parametro retributivo (60 € lordi all’ora). Iniziativa analoga hanno assunto alcune ASL tra cui quella di Vercelli, con gli stessi criteri e condizioni della Regione. Qualche problema al riguardo? No, anzi sì, su qualche centinaio di medici coinvolti uno: il sottoscritto. Se si vuole aprire un dibattito mi sembra che gli aspetti di qualche interesse collettivo possano essere se l’organizzazione del servizio sanitario risponde ai bisogni dei cittadini, se c’è effettivamente bisogno di medici, se la loro retribuzione è congrua piuttosto se il dr. Bagnasco è simpatico o antipatico, se è di destra o di sinistra, se è uso fare beneficienza o no.

Per quanto mi riguarda se desidero prestare attività a titolo volontario credo di dover scegliere io come, dove, quando, non certo secondo la volontà del potente di turno che, in spregio a qualunque elementare regola di amministrazione pubblica si crede in diritto di decidere a sua discrezione chi può lavorare o meno, chi può essere retribuito o meno, probabilmente avendo come unico criterio il colore della tessera che si possiede.
Grazie a tutti quelli che hanno voluto manifestarmi la loro stima e con ciò spero di scrivere la parola fine a questa triste vicenda.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here