Il Velo Club Vercelli alla Mangia e Bevi, una storia tutta da raccontare

Il Velo Club davanti al Sant'Andrea prima della Mangia e Bevi

Sono state due settimane intense per il Velo Club Vercelli, impegnato su più fronti. Sicuramente l’appuntamento clou per il sodalizio del presidente Venio Trebaldi è stato la partecipazione alla prima granfondo Mangia e Bevi Vercelli-Monferrato che si è corsa domenica 16 maggio.

In griglia di partenza si sono presentati in diciassette, ognuno con le proprie storie da raccontare: c’erano Fabio e Roberto Moreni di nuovo assieme dopo tanti anni e con gli stessi colori; i padri di famiglia Gabriele Schianta e Matteo Bergamin; Davide Casto e Paolo Gagnone, cicloturisti puri, alla loro prima granfondo; il giovane debuttante Leonardo Mazartico; la coppia Vito Greco e Silvia Coda; Marco Nicolotti che è riuscito proprio all’ultimo a tesserarsi. E poi veterani Domenico Cavallaro e suo fratello Nazzareno, oltre a Roberto Avetta, Francesco Silvestri, Enrico Morano, Massimiliano Lenci, Lorenzo Franchino.

Prima dello start la foto di rito sotto la basilica di Sant’Andrea. Poi prima, durante e dopo la gara non è mancato l’appoggio di chi non ha partecipato, ma avrebbe tanto voluto: José Aportone, Beppe Paggio, Gabriele Fabbri, Luigi Vitali, Francesco Tambone. Per quanto riguarda i risultati bene Leonardo Mazartico, cinquantesimo assoluto sul lungo e uno scatenato Roberto Avetta che bene si è comportato sul percorso medio. A livello di squadra il Velo Club si è ben classificato e ha primeggiato tra le società vercellesi.

Sette giorni prima invece la squadra ha preso parte alla ciclopedalata Biella-Oropa Montagna Pantani, organizzata dall’instancabile Gionni Miscioscia del Pedale Cossatese, nell’ambito delle manifestazioni di contorno al passaggio del Giro d’Italia. Domenica in dodici hanno deciso di raggiungere la partenza di Biella Piazzo in bici da Vercelli. Molto scenografico l’arrivo, tutti insieme laddove Marco Pantani aveva vinto una delle sue tappe più belle al Giro d’Italia nel 1999, anno che poi si sarebbe rivelato funesto per il Pirata di Cesenatico.

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