Fa un buco nel muro di casa di un vicino, immettendo un tubo collegato a una bombola del gas aperta per tentare di ucciderlo dopo che avevano avuto delle liti.
I carabinieri del Nucleo Investigativo di Vercelli hanno così arrestato un 63enne di Bianzè con la pesante accusa di tentato omicidio nei confronti di un vicino.
Domenica 15 agosto verso le 12 in un’abitazione di Bianzè, la vittima designata, dopo essersi assentata per fare la spesa in un supermercato della zona, nel rientrare a casa ha sentito un forte odore di gas nel cortile. Verificata l’assenza di un’eventuale fuga di gas sia in cucina che nel vano caldaia, ha deciso di ispezionare anche l’esterno dell’abitazione, accorgendosi che nel muro di cinta posteriore era presente una bombola di gas con un tubo in gomma inserito nella parete. Allarmato da tale scoperta ha chiesto immediatamente l’intervento dei vigili del fuoco che, dopo poco, sono arrivati insieme ai carabinieri della stazione di Livorno Ferraris per far chiarezza sull’accaduto. I vigili del fuoco hanno mezzo in sicurezza l’ambiente chiudendo le varie utenze e praticando dei fori sulla parete dell’abitazione allo scopo di far defluire il gas che si era accumulato e che stava penetrando poi anche nei vari locali della casa.
Ad affiancare i colleghi nelle indagini è poi intervenuto il personale del Nucleo Investigativo di Vercelli, assumendo la direzione dell’inchiesta. Nei giorni successivi gli investigatori hanno sentito diverse persone e raccolto prove inconfutabili nei confronti di un vicino di casa con il quale la vittima aveva avuto dei dissapori in passato.
Gli elementi di prova raccolti dai carabinieri hanno permesso di sostenere un quadro indiziario molto grave nei confronti del 63enne tant’è che, vista la pericolosità dell’evento criminoso, poneva necessariamente il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Vercelli nella condizione di dover richiedere al Gip del Tribunale l’emissione di una misura cautelare tale da evitare la possibile reiterazione del reato. Il Gip ha emesso l’ordinanza di arresto, eseguita lo scorso fine settimana, nei confronti del responsabile dell’evento che è stato tradotto in carcere.






Tutti ricorderete il 47enne varallino (non il Santuario, però) che aveva tentato di uccidere il vicino a martellate. Non c’è riuscito a raggiongere lo sconsiderato obiettivo, ma tale scopo appariva ragionevole, nel senso di “a portata di mano”. Essendo solo 47enne non credo possa esser stato ispirato da Rita Pavone, fu una sua idea. Ora invece un 63enne pensa di poter uccidere il vicino in quel modo? .. ma crede che una volta sentito il gas la vittima si sarebbe autolegata alla sedia come Vittorio Alfieri? .. ma con il costume di Gatto Silvestro? .. è INVECE scappato emettendo un sonoro bipbip .. senza affatto vacillare (per via del metano) .. tanto più che probabilmente era protetto dalla mascherina, secondo i saggi dettami di Alessandro Stecco .. più che tentato omicidio è una riuscita burletta. Egli fu certamente ispirato dai cartoon (io li conosco bene) del Vil Coyote .. per colonna sonora: la sigla della trasmissione Blob (anni d’oro, primi novanta .. di Angelo Gugliemi, Marco Giusti ed Enrico Ghezzi)
COMUNQUE la si veda, l’accaduto è la prova che i 60/70enni sono molto più romantici .. o almeno .. profondamente e positivamente influenzati dai cartoon pre-giapponesi ..
Per quanto mi riguarda, premetto che non sono abituato a trovar da ridire sull’operato della “Giustizia”, sviluppatasi nei termini descritti nell’articolo:
” .. vista la pericolosità dell’evento criminoso, poneva necessariamente il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Vercelli nella condizione di dover richiedere al Gip del Tribunale l’emissione di una misura cautelare tale da evitare la possibile reiterazione del reato. Il Gip ha emesso l’ordinanza di arresto, eseguita lo scorso fine settimana, nei confronti del responsabile dell’evento che è stato tradotto in carcere”.
.. tuttavia non posso tacere che la “precauzione” mi pare eccessiva, quel signore aveva un solo obiettivo e un solo nemico, il bip-bip .. Vil Coyote mica ammazzerebbe e confinerebbe con chiunque .. sarebbero bastati i domiciliari con obbligo .. non della firma ma di ricevere una visita giornaliera .. i CC lo dovevano trovare tranquillo, davanti alla tv intento a guardare il suo programma preferito: https://www.youtube.com/watch?v=2_A4XlYQUuc
https://www.youtube.com/watch?v=JVT0Uj5bZCo
scusate, mi correggo, mi sono sbagliato, il video inserito per primo è un po’ troppo moderno per i miei gusti, dopo averne visti brevemente 3 o 4 volevo mettere questo ma ho sbagliato link .. oltretutto vale anche come commento per il cartello sul lungosesia:
https://www.youtube.com/watch?v=N0nrzAh5Cl8
Purtroppo i soavi cartoon di W.D. hanno fatto si che molti giovanissimi si immedesimassero nel cattivo!!!!!!!!? .. o, peggio, una parte del “cattivo” rimane … nell’inconscio dei buoni????????!
https://it.starsinsider.com/cinema/350862/hai-sempre-amato-i-cartoni-animati-scopri-il-lato-oscuro-di-walt-disney
Per tutti coloro che non credono al satanismo, al karma, ai complotti ecc.ecc. .. ma hanno letto che Walt provocò “accidentalmente” la morte della madre .. traggo 2 spezzoni dalla pagina su W.Disney ad opera di WIKIPEDIA (per chi vi crede valga come implementazione) :
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(…) Walter Elias Disney Jr. nacque quarto di cinque figli a Chicago da Flora Call ed Elias Disney; il padre era di discendenza inglese e precedentemente francese, la madre di discendenza tedesca. Una notizia più volte diffusa e puntualmente smentita, citata anche sul Corriere della Sera, darebbe a Disney natali spagnoli, indicandolo come Luis Guizao (o Guirao) Zamora, nato in un villaggio vicino Almería nel 1901 da madre povera con la quale sarebbe emigrato negli Stati Uniti alla volta di Chicago, dove risiedeva lo zio materno. Ereditò il secondo nome dal padre, mentre il primo da quello di un amico dei genitori, il reverendo Walter Parr, che lo battezzò l’8 giugno 1902 nella St. Paul Congregational Church di Chicago.
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In quel periodo nacque Il vecchio mulino, il primo film realizzato con la cinepresa a piani multipli, inventata dal tecnico degli studi Bill Garity, la quale permette di dare un vero effetto di profondità ai cartoni animati. Furono soprattutto coloro che collaborarono a questo film che lavorarono poi su Biancaneve. Quando il resto dell’industria cinematografica venne a sapere del progetto del lungometraggio animato, i vari concorrenti definirono l’idea una «pazzia di Disney», convinti che il progetto lo avrebbe portato al fallimento. Sia Lillian che Roy cercarono invano di convincerlo a rinunciare al progetto. Il film venne prodotto dal 1935 al 1937, quando finirono i fondi Disney mostrò un estratto non terminato del film alla Bank of America che gli concesse i fondi per completare il film che debuttò al Carthay Circle Theater di Hollywood il 21 dicembre 1937 ottenendo una standing ovation; fu il primo lungometraggio animato in inglese e in Technicolor. Venne distribuito nel febbraio 1938 e fu il più redditizio dell’anno incassando più di 8 milioni di dollari del tempo (pari a 98 milioni di dollari del 2018). Il successo di Disney fu amareggiato dalla drammatica perdita di sua madre, uccisa da una fuga di gas nella sua abitazione di Los Angeles che il figlio le aveva da poco regalato. Grazie al risultato economico di quel film Disney poté costruire a Burbank i Walt Disney Studios, che aprirono il 24 dicembre 1939. Intanto venne anche concluso Pinocchio, mentre continuava il lavoro su Fantasia e su Bambi; mentre le squadre dei cortometraggi lavorarono sulle serie di Topolino, Paperino, Pippo e Pluto e sulle ultime Sinfonie allegre.
https://it.wikipedia.org/wiki/Walt_Disney