Quando, nel 2018, la nipote Chiara Coccorullo fu proclamata Bèla Majin divenne universalmente famoso a Vercelli perché Chiara disse che era lui ad insegnare a lei (poliglotta) una quinta lingua: il dialetto.
Oggi, il nonno che Chiara adorava ci ha lasciati: a 94 anni si è infatti spento Mario Gentile. Lo piangono la moglie Giovanna, i figli Alberto e Cristina, il genero Enzo, la nuora Monica; i nipoti Riccardo con Eleonora e, appunto, Chiara con Christian e il piccolo Leonardo, Francesco e Giorgio.
I funerali saranno celebrati mercoledì alle 11,30 in Duomo, mentre il Rosario sarà recitato domani, martedì, alle 17,30, in Santa Maria Maggiore.
Mario Gentile, lo ricordiamo bene, fu felice quando Chiara divenne Bèla Majin anche perché lui stesso era stato tra i fondatori (il giorno di Natale del 1951) di uno storico gruppo carnevalesco: i “Cieli Azzurri”, quello che aveva salutato il Bicciolano Dino Lojacono e la Bèla Majin Marisa Gaudio per dare il benvenuto ai loro successori: Piero Romagnolo e Cosetta Armani Binelli.
Persona di proverbiali gentilezza e correttezza, Mario Gentile amava il mondo del giornalismo, al punto, una volta già in pensione (era dipendente dell’Aasm, l’Azienda autonoma ai servizi municipalizzati) andava alla Setip, che allora stampava “L’Eusebiano” (oggi “Corriere Eusebiano”) a fare il correttore di bozze. E ogni mattina, come ricorda l’amico Flavio Ardissone – che mercoledì suonerà l’organo per lui in Duomo – andava a leggere il giornale nella pizzeria “Acquapazza” della figlia Cristina e del genero Enzo.
Con la scomparsa di Mario Gentile, Vercelli perde oggi un altro, vero galantuomo.