C’è un’altra triste verità che, ora dopo ora, affiora sulla morte della quindicenne Beatrice Inguì. Secondo l’ipotesi più accreditata infatti la ragazza non sarebbe morta accidentalmente, per una caduta sotto quel treno, magari a casua dello zaino impigliato, ma il gesto di buttarsi potrebbe essere stato spontaneo.
A far propendere per questa ipotesi, terribile, sarebbero le analisi condotte dalla Polfer sulle immagini registrate in stazione, a Porta Susa a Torino, che mostrano la giovane fare un movimento, come se volesse arretrare volontariamente verso i binari e non per una distrazione all’arrivo del convoglio, abbandonandosi proprio davanti alla locomotiva che quindi non l’avrebbe agganciata. Ma solo travolta.
Un suicidio, dunque, potrebbe essere la spiegazione della morte assurda della 15enne, un atto che avrebbe premeditato e studiato, che affonda le radici in un disagio con il suo corpo. Nel sopralluogo fatto a casa della ragazzina, infatti, gli agenti della polizia ferroviaria hanno scoperto un diario su cui Beatrice, che era figlia unica e avrebbe voluto diventare una soprano, scriveva del suo malessere: “Sono troppo grassa”, diceva.
E nell’ultima pagina, insieme alla richiesta di scuse ai genitori, vi sarebbe una sola parola: “Addio’’.
