Il persistere dello stato di emergenza e l’impennata improvvisa dei contagi di questi ultimi giorni fanno slittare l’apertura del Carnevale Storico Crescentinese 2022. Era già tutto pronto per l’uscita dei Pifferi e Tamburi alla sera del 6 gennaio, ma i crescentinesi dovranno invece ancora attendere qualche settimana prima di immergersi nell’atmosfera carnevalesca.
Di concerto con l’amministrazione comunale il direttivo de I Birichin, il sodalizio che dal 2012 ha saldamente in mano le redini di uno dei carnevali storici più antichi e conosciuti del Piemonte, ha optato per la scelta di rimandare a febbraio l’apertura dei festeggiamenti.
«Dopo più di una riflessione, abbiamo deciso di aspettare ancora qualche giorno prima di sciogliere le riserve sullo svolgimento del Carnevale Storico 2022 – ha commentato il presidente de I Birichin, Andrea Bazzano – così da valutare se la situazione pandemica migliorerà e ci consentirà di svolgere la manifestazione in sicurezza. Prima di tutto dobbiamo pensare alla salute e a oggi, seppure la voglia di tornare a vivere un carnevale nella normalità sia tanta, abbiamo ritenuto che non ci siano le condizioni di base adeguate per partire».
I nuovi reali dovranno quindi mantenere il riserbo sulle loro identità ancora per qualche settimana così come i crescentinesi dovranno tenere a bada la loro curiosità.
«Dopo un anno di stop forzato, siamo determinati a proseguire la nostra bella tradizione nei modi e nei tempi che la situazione sanitaria consentirà. Sarebbe un segnale importante di ripartenza ed un modo per premiare tutti coloro che si sono vaccinati».
Altra sospensione, qui si parla ancora di pandemia .. sarà l’inizio di una lunghissima interruzione? .. se certi progetti andranno in porto, si, certamente!! .. al punto che, quando la tradizione riprenderà le maschere non saranno più quelle di prima e fra esse, probabilmente, ci sarà anche Draghi ..
(…) Le due maschere principali del Carnevale Storico Crescentinese sono legate ad un episodio realmente accaduto nel lontano 1529. In quell’anno il Conte Riccardo IV Tizzoni, che da tempo vessava la popolazione con soprusi e angherie, impose lo ius primae noctis, ovvero l’obbligo per tutte le giovani di trascorrere con lui le ore seguenti il matrimonio.
La rivolta. Secondo la leggenda, nella notte tra il 14 e 15 febbraio 1529, la figlia del mugnaio del Mulino Stella, fresca sposa, tagliò la testa al tiranno proprio mentre il popolo iniziava la rivolta richiamato dal suono della campana della torre civica. In aiuto ai crescentinesi giunse da Vische, piccolo paese alle porte del Canavese, un gruppo di rivoltosi che liberatesi del loro tiranno aiutarono i crescentinesi a liberarsi.
Dopo la rivolta la giovane sposa divenne simbolo di Crescentino e ricevette il titolo di Regina Papetta mentre tra Crescentino e Vische venne sancita una fraterna alleanza che lega, ancora oggi, i due comuni piemontesi. (…)
………………
https://www.piemonteinfesta.com/eventi/il-carnevale-storico-di-crescentino.htm