Ha suscitato enorme scalpore in città la notizia della condanna, in primo grado, a due anni e otto mesi, per false comunicazioni sociali, inflitta dal giudice del Tribunale di Asti Federico Belli, all’amministratore delegato e direttore generale della Banca di Asti Carlo Demartini. Dal dicembre del 2019, con un accordo poi perfezionato nell’ottobre del 2021, Biverbanca Biella Vercelli (la vecchia Cassa di Risparmio) è stata incorporata nella Banca di Asti che è dunque diventata a tutti gli effetti il principale istituto di credito della città.
Naturalmente, nel riprendere la notizia data, con dovizia di particolari dal quotidiano “La Stampa”, è giusto sottolineare come si tratti di una sentenza di primo grado che il difensore di Demartini, l’avvocato Ferruccio Rattazzi, si è già impegnato ad appellare non appena saranno rese note le motivazioni. Occorre anche aggiungere che il giudice ha mandato assolti gli altri due coimputati: l’ex presidente della Cassa di Risparmio di Asti Aldo Pia e la Società per azioni Cassa di Risparmio di Asti.
L’inchiesta si era protratta per poco meno di sei anni, poi i difensori avevano chiesto il rito abbreviato: secondo l’accusa, rappresentata in giudizio dal pm Gabriele Fiz, crediti deteriorati per circa 30 milioni di euro erano stati presentati da Demartini nei bilanci 2015 e 2016 come ancora esigibili, per garantire un valore più elevato alle azioni della Banca. Di qui la condanna dell’ad che ha suscitato “stupore” da parte di tutto il collegio difensivo.
Si tratta di fatti accaduti
BBB EN prima dell’incorporazione
della nostra (si fa per dire) banca.
È un attenuante o un’aggravante
Dal punto di vista
(non ridete)
e t i c o
?!?
Scusate, sono un funzionario di banca in pensione da poco. ma le regole di Bankitalia per la classificazione dei crediti più o meno deteriorati, non sono chiare? A me pareva di sì. Se così non fosse, provvedano urgentemente.
Non capisco lo stupore .. soprattutto a Vercelli .. avrei detto Asti .. ma magari qualcosa mi sfugge ..