In Piemonte il virus sta rallentando, ma la regione rimarrà zona rossa almeno fino al 19 aprile

In Piemonte il virus sta flettendo, lievemente, ma il dato è chiaro. Lo si evince dal pre-report settimanale inviato a Roma, che per la prima volta dopo cinque settimane di aumento registra la diminuzione dei casi segnalati di contagio. Anche la percentuale di positività dei tamponi si riduce lievemente, da 14.2% a 13.8%.

In netto miglioramento l’Rt (ossia il valore che calcola statisticamente il numero di persone contagiabili da ogni singolo caso) che passa da 1.17 a 0.96 mentre l’Rt medio si attesta a 0.98 mentre era 1.16. Purtroppo però il dato su cui si calcola la permanenza o meno in zona rossa non è più quello dell’Rt ma la barriera dei 250 casi di contagio ogni 100mia abitanti, e in questo momento in Piemonte siamo ancora sopra ai 250 casi, cosa che farà rimanere il Piemonte ancora in rosso ancora per diversi giorni. Infatti, il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio Draghi, prevede che se i dati del 9 aprile saranno da zona arancione (cosa ancora tutta da verificare), la stessa zona arancione diventerà operativa non prima del 19 aprile. E di questo passo, sempre considerando le settimane di traslazione per l’allentamento delle restrizioni rispetto al miglioramento dei dati, la prima data utile per essere eventualmente di nuovo in zona gialla potrebbe essere a inizio maggio.

Infine, è in crescita il tasso di occupazione dei posti letto, che passa da 55% a 59% per le terapie intensive e da 61% a 66% per i posti letto di area medica.

Intanto, in serata, il Presidente della Regione Alberto Cirio firmerà l’ordinanza che vieterà raggiungere le seconde case da fuori regione, a partire da questa sera, 1 aprile, a mezzanotte e sino alle 24 di Pasquetta. All’interno della regione sarà invece possibile raggiungerle ma solo per il nucleo familiare e se la casa non è abitata da altri. Da domenica alle 13 fino a lunedì sera, quindi a Pasqua e Pasquetta, poi, saranno chiusi centri commerciali e supermercati, aperti invece i negozi di alimentari.

 

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