L’Ordine degli avvocati ricorda i colleghi cancellati dall’Albo con le leggi razziali

Le leggi razziali del 1938 sono state una delle pagine più vergognose nella storia del nostri Paese. Promulgate il 5 settembre con un regio decreto, colpirono in quell’anno, e anche nei successivi (furono adottate anche dalla Repubblica di Salò), diverse categorie di persone ebree, tra le quali, dal 29 giugno 1939, anche gli avvocati, che furono radiati dal loro Albo professionale.

Per risarcire in qualche modo le vittime di quell’atto orribile, onorandone nel contempo la memoria, il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vercelli e di Casale Monferrato (dal 2013 i due Tribunali sono stati accorpati, ndr), presieduto dall’avvocato Danilo Cerrato, domani, nell’anniversario di quella decisione atroce, collocherà due targhe, una a Casale, l’altra a Vercelli, con i nomi degli avvocati ebrei che subirono quell’ingiustizia.

Per quando riguarda la nostra città, dopo approfondite ricerche promosse in pieno accordo con i Comuni interessati, con la presidente del Tribunale, Michela Tamagnone, e con l’Associazione israelitica vercellese, si è accertato che ad essere colpito dal provvedimento di cancellazione coatta dall’Albo fu l’avvocato Vittorio Cingoli. Una targa con il suo nome sarà collocata appunto, domani, giovedì, a mezzogiorno, nella Sala dell’ordine all’interno del Tribunale. Una cerimonia nel municipio di Casale preluderà alla collocazione della seconda targa con i nomi degli avvocati ebrei casalesi: Eugenio Ortona e Giuseppe Ottolenghi coi i dottori Franco Levi, Renato Morello, Silvio Ortona e Camillo Ottolenghi.

 

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