Il Teatro Civico riprende con Un tram che si chiama desiderio

La stagione del Teatro Civico di Vercelli ricomincia martedì 11 gennaio alle 21 con Un tram che si chiama desiderio (prod. Gitiesse Artisti Riunti), primo spettacolo del 2022, nella traduzione di Masolino D’Amico.

Reso celebre dalla versione cinematografica di Elia Kazan del 1951, con un indimenticabile Marlon Brando, il dramma di Tennessee Williams, premio Pulitzer nel 1947, mette per la prima volta l’America allo specchio su temi come l’omosessualità, sesso, disagio mentale, famiglia come luogo non proprio raccomandabile, maschilismo, femminilità maltrattata, ipocrisia sociale.

La storia è ambientata nella New Orleans degli anni ’40 e narra la storia di Blanche che dopo che la casa di famiglia è stata pignorata si trasferisce dalla sorella Stella, sposata con Stanley un uomo rozzo e volgare di origine polacca. Blanche, alcolizzata e vedova di un marito omosessuale, cerca di ricostruire un rapporto salvifico con Mitch, amico di Stanley. Ma il violento conflitto che si innesca fra lei e Stanley, la porta alla pazzia.

Sul palco, insieme ai due protagonisti Mariangela D’Abbraccio e Daniele Pecci, Giorgia Salari, Stefano Scandaletti, Giorgio Sales, Erika Puddu, Massimo Odierna. Regia e scena di Pier Luigi Pizzi, musiche di Matteo D’amico, artigiano della luce Luigi Ascione.

Per informazioni sull’acquisto dei biglietti cliccare qui.

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1 commento

  1. Restiamo in attesa della versione aggiornata al “costume” corrente, agli albori del terzo millennio .. uscirà fra cent’anni!!? … titolo “Un metrò che si chiama desiderio” sembra ormai superatissimo
    …Un drone che si chiama desiderio” sembra qià datato…

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