Il Piemonte candida il distretto del freddo di Casale a deposito nazionale dei vaccini anti Covid

Il Piemonte si candida a ospitare, nel distretto del freddo a Casale, il deposito nazionale per i vaccini contro il Coronavirus. Lo ha annunciato oggi il Presidente della Regione Alberto Cirio sottolineando la Regione Piemonte non si limiterà a consegnare al commissario Arcuri il proprio piano per la prima fase di somministrazione con il vaccino contro il covid messo a punto dalla Pfeizer (previsto in consegna a fine gennaio), ma candiderà il Distretto del freddo di Casale Monferrato, con le sue 30 aziende del settore della refrigerazione, 2.500 addetti e un miliardo e mezzo di fatturato l’anno, a “diventare protagonista a livello nazionale della conservazione e distribuzione sicura del vaccino, che deve avvenire a – 80 gradi”.

All’annuncio insieme a Cirio era presente il sindaco di Casale, Federico Riboldi, e il casalese Marco Buoni, presidente di AREA (Air Conditioning and Refigeration European Association), che stanno mettendo a punto, insieme a una task force di cui fa parte anche l’assessore regionale alle attività produttive, Andrea Tronzano, un progetto da presentare ad Arcuri per partecipare attivamente alla redazione del piano nazionale.

“Su indicazione del presidente Cirio – ha dichiarato l’assessore alle attività Produttive Tronzano – con il sindaco di Casale abbiamo subito creato un gruppo di lavoro all’interno del cluster del freddo che produrrà uno studio entro la prossima settimana e si incentrerà su diverse ipotesi di stoccaggio e trasporto di vaccini che vanno dal -80 al +4 gradi. Naturalmente il dossier è aperto a tutti i contributi delle aziende piemontesi con know how nel settore. Lavoriamo perché il governo scelga anche l’eccellenza piemontese”.

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1 commento

  1. Dica la verita’ il Presidente Cirio, la decisione gli era stata suggerita dal Comune di Novara? Scherzi a parte, Casale e’ la sede + appropriata. Se poi quei costosissimi medicamenti li buttieremo tutti nel Po faremo tutti un affarone … guarira’ ogni angolo della Pianura Padana. O quasi… Apprendiamo oggi che non piu’ solo il 90% .. ma il 95%.. e’ la percentuale di successo della “cura vaccinale”n il restante 5% per ora non si sa se avra’ solo qualche prurito, o morira’. Persino Crisanti ha detto che lui il vaccino lo farà dopo i controlli che richiedono 7 o 8 anni (anni). Quel 95% e’ stato ” conquistato” dopo il secondo controllo dalla Pfzeir che supera cosi’ i propri avversari, al momento fermi al 94. Bruciati sul traguardo! Ma l’asta telematica non e’ chiusa.

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