Il Nursing Up chiede a Regione e Comuni degli alloggi per gli infermieri che lavorano a contatto con i malati covid e non possono tornare a casa

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, ha inviato una lettera al Presidente della regione, Alberto Cirio, all’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, e ai sindaci del Piemonte, con la richiesta urgente di individuare degli alloggi o delle sistemazioni alberghiere da destinare ai dipendenti dei presidi sanitari, tra cui anche Vercelli, infermieri e professionisti della sanità, che ritengono inopportuno rientrare al proprio domicilio, vista la presenza in casa dei familiari, dei minori ed in alcune situazioni anziani ed ammalati e il rischio che essi stessi siano portatori involontari di contagio da coronavirus.

 

 

Si tratta di un intervento necessario e molto importante che va a tutela della sicurezza di infermieri e professionisti della sanità, e delle loro famiglie. Persone che oggi sono terrorizzate di contagiare i loro cari, e che subiscono per questo un aggravio enorme di stress già molto alto, e che sovente sono costretti anche ad arrangiarsi in situazioni di fortuna nei reparti, per non rientrare a casa.

 

 

Il Segretario Regionale del Piemonte e della Valle d’Aosta del Nursing Up, Claudio Delli Carri, nella lettera inviata, spiega “È  necessario di prevedere su tutto il territorio regionale l’individuazione di alcune stanze in strutture alberghiere e/o appartamenti, con relativo supporto alberghiero e di vettovagliamento, per i dipendenti dei presidi sanitari che ritengono inopportuno alloggiare al proprio domicilio, visto la presenza in casa dei familiari, dei minori ed in alcune situazioni anziani ed ammalati.

In questo momento di particolare delicatezza – aggiunge Delli Carri – il personale sanitario può rappresentare un vettore involontario di diffusione dell’epidemia, quindi questa misura è funzionale a ridurre dei contatti potenzialmente a rischio. I nostri operatori, già stressati per i rischi che già corrono a livello personale, sono molto preoccupati di contagiare i propri familiari”.

 

“Attendiamo ora che ci sia un riscontro immediato alla nostra richiesta” conclude Delli Carri.

 

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