Due coniugi vercellesi, Debora e Roberto (che ci hanno pregati di essere indicati con i soli nomi di battesimo) hanno chiesto a Tg Vercelli di pubblicare come ringraziamento all’Asl di Vercelli, ed in particolar modo al Sisp, il Servizio di Igene e Sanità pubblica, un pensiero sull’incubo Covid, da cui sono appena usciti, che hanno postato su Facebook. Lo facciamo volentieri, aggiungendo qualche nota di cronaca.
Il tampone alla loro ragazza, posi risultato positivo, fu chiesto ed eseguito dal Sisp perché la giovane era entrata in contatto con una ragazza che a sua volta faceva parte di una delle primissime classi in cui furono registrati, in città, casi-Covid. La figlia di Debora e Roberto risultò positiva, ma, per fortuna, tranne qualche linea di febbre un solo giorno, quasi del tutto asintomatica. I genitori ebbero un responso negativo, ma furono a loro volta costretti a porsi in isolamento, con l’aggravante che per diverse settimane (fino alla totale negatività della ragazza) non hanno potuto vedere la figlia che pure abitava nella stessa casa, ma ad un altro piano.
In quei giorni, ci hanno fatto rilevare Debora e Roberto, il Servizio Sisp è stato esemplare. “Ogni giorno – ci racconta la signora Debora – chiamavano noi e nostra figlia, volevano sapere le nostre e le sue condizioni, conoscere la temperatura corporea e ci domandavano di segnalare anche il più piccolo sintomo sospetto. Sono stati bravi a ammirevoli: dunque grazie di cuore alla sanità vercellese”.
Adesso finalmente, l’incubo è finito e la coppia ha voluto scrivere su Facebook queste note che sono sì di elogio alla sanità, ma anche di monito a chi non rispetta le norme. Le riportiamo integralmente.
“Buongiorno la Libertà non ha prezzo!!! In breve, dopo 40 giorni finalmente nostra figlia è guarita dal Covid 19. Sono stati giorni pieni di paure, giorni in cui pregavamo la madonna della Cava che stesse sempre bene, giorni che sembrava non finissero mai, tutti a casa in isolamento non potevamo neanche entrare nella sua camera e questo è ciò che ci faceva ancora più male, lo stato psicologico di una ragazza di soli 16 anni profondamente a terra; per questo vi diciamo di prestare attenzione non sottovalutate questo bastardo Virus!! Oggi siamo liberi ma sicuramente scossi e pieni di paura!! Ringraziamo l’Asl di Vercelli che ogni giorno ci contattava, sì perché bisogna veramente ringraziare chi sta lavorando per noi, non si può solo criticare la nostra sanità bisogna anche Lodare. Apprezziamo di più la nostra vita”.
Con affetto
Debora e Roberto






Debora e Roberto sono certo siano due persone meravigliose e la loro bimba anche. Suggerisco di leggere la lettera a chi non lo avesse fatto (anche se dubito che costoro arriveranno “fin qua sotto, in questa riga”). Devo dire che la parte che mi ha lasciato interdetto dopo tanto sollievo e serena gioia è questo, che lascio alla rilettura o interpretazione di chi volesse farlo ..:
“Il tampone alla loro ragazza, posi risultato positivo, fu chiesto ed eseguito dal Sisp perché la giovane era entrata in contatto con una ragazza che a sua volta faceva parte di una delle primissime classi in cui furono registrati, in città, casi-Covid. La figlia di Debora e Roberto risultò positiva, ma, per fortuna, tranne qualche linea di febbre un solo giorno, quasi del tutto asintomatica …”.