Ricattano un disabile con un video a luci rosse e lo picchiano: quattro in manette

Hanno ricattato un disabile con un video a luci rosse girato con due minorenni e postato su Youtube. Un vero festino a base di droga e alcol organizzato ad hoc per vendicarsi del 57enne, la vittima, colpevole di essersi rivolto alle forze dell’ordine.

Quattro persone sono finite in manette al termine di un’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile della Questura vercellese per una vicenda che ha avuto come vittima un italiano di origine maghrebina, invalido all’85% e residente a Vercelli.

 

L’uomo, lo scorso gennaio, era finito nel mirino di due nordafricani, entrambi 21enni che, dietro la minaccia di rivelare le sue inclinazioni sessuali, erano riusciti a farsi consegnare del denaro recandosi con lui al bancomat per prelevare mille euro. Il disabile però, nel corso del tragitto, era riuscito a fuggire e a rifugiarsi in Questura per chiedere aiuto. Tanto che la Procura era riuscita a ottenere la misura del divieto di avvicinamento nei confronti degli estorsori.

 

A questo punto, però, i malviventi decidono di vendicarsi e attuano un piano complesso e perfido non esitando a coinvolgere nella vicenda due ragazze minorenni che, sotto pesanti minacce, accettano di prestarsi come esche per un festino a luci rosse a base di alcol e droga.

 

I malviventi, approfittando della fragilità mentale e dell’invalità della vittima, lo convincono a far entrare in casa le due ragazze dietro la promessa di alcol, sesso e droga. Nel piano le ragazzine distraggono l’uomo, uno degli aguzzini gli versa droga nelle bevande. Poi, mentre l’uomo sta perdendo coscienza, iniziano a colpirlo: botte e violenze per farsi dire dove fossero cassaforte, denaro, e preziosi. Ma c’è di peggio. Filmano il disabile mentre, completamente devastato da alcol e droga, tenta approcci sessuali con le minorenni. Poi, lasciandosi prendere dalla violenza, pestano il malcapitato lasciandolo esanime sul pavimento.

A ritrovare l’uomo, due giorni dopo, ancora svenuto, sono gli uomini della Questura che, giunti alla casa della vittima per far firmare documenti sulla precedente vicenda, riescono a soccorrerlo per portarlo in ospedale.

Far luce su questa seconda vicenda è stato tutt’altro che facile per gli uomini guidati dal dirigente Antonino Porcino. Le due ragazze, minorenni, una italiana e una di origine marocchina, raccontano una versione contraddittoria (si scoprirà che entrambe erano sottoposte a pesanti minacce). La vittima, dal canto suo non ricorda con chiarezza.

La svolta arriva da un nuovo tentativo di estorsione: a fronte della minaccia di pubblicare su Youtube un video dal titolo molto esplicito sugli approcci sessuali dell’uomo nei confronti delle minorenni, gli esorsori chiedono 15mila euro. A quel punto scatta la trappola: l’uomo si presenta con un acconto di 500 euro in un locale, consegna il denaro e subito dopo i due estorsori vengono arrestati in flagranza.

 

Le indagini permettono di risalire a tutta la filiera del ricatto, facendo scattare le manette per “l’deatore”, un ventenne violento, già noto in città per aver commesso svariate rapine ai danni di minorenni; l'”adescatore”, altro ventenne che aveva la possibilità di entrare nella casa della vittima; il “picchiatore” un uomo già noto per precedenti analoghi e “il ricattatore”, giunto apposta da Rimini.

 

Ora tutti sono in carcere con le accuse di estorsione, violenza e lesioni aggravate.

 

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