Nel nostro precedente articolo di presentazione della quarta edizione della rassegna #ogniluogoèunteatro, lo scorso 31 agosto, abbiamo presentato i primi spettacoli del 6 e 7 settembre (leggi qui). Ora proseguiamo con gli eventi successivi.
Partiamo dalla rappresentazione in programma domenica 8 settembre, alle 16, nel cortile del Seminario arcivescovile, a cura del giornalista Simone Pacini: “Il Teatro sulla Francigena -Trenta attori in cammino dalla Toscana alla Francia”. Si tratta dell’elaboorazione di un diario di bordo quotidiano tenuto durante il laboratorio itinerante “Il teatro…su due piedi -Camminata in Toscana e Lot-et-Garonne”. Diario di bordo realizzato dagli allievi-attori delle scuole del Teatro Metastasio Stabile della Toscana e del Théâtre École d’Aquitaine. L’interessantissimo progetto ha alternato momenti di trekking (un totale di circa 300 chilometri tra la via Francigena Toscana e la regione della Lot-en-Gronne, in Francia) e di teatro: da lì, uno spettacolo bilingue che viene rappresentato nelle piazze e nei teatri, in situazioni uniche: sarà appassionante seguirlo nel cortile dello Juvarra.
E passiamo all’evento successivo, previsto per martedì 10 settembre, alle 21, al “Viotti Club” di via Galileo Ferraris, 14. Si intitola “”Divina”, ed è un monologo scritto e interpretato da Marilena Fabbris, con musiche arrangiate ed eseguite da Ilaria Schettini. Con questo lavoro, Mariella Fabbris, attrice piemontese molto attiva campo del sociale, intende omaggiare le grandi protagoniste del teatro d’ogni tempo; dalla Duse a Giulietta, da Isadora Duncan a Medea. Segretamente dedicato ad Anna Magnani lo spettacolo attinge a musiche molto famose (come le colonne sonore dei Chaplin) per passare a composizioni originali di Ilaria Schettini. E, ovviamente, non poteva esserci, al riguardo, miglior scelta, da parte degli organizzatori di #ogniluogoèunteatro, di uno dei luoghi votati alla grande musica come il Viotti Club della Camerata Ducale.
La sera dopo, mercoledì 11 settembre, ci si sposta all’ex monastero di San Pietro Martire di piazza AnticoOspedale (sempre alle 21), per una rappresentazione, a cura di Carullo-Minasi e di Sciara Progetti Teatro, che ricorda il tragico incidente (ma fu davvero un incidente?) in cui persero la vita cinque giovani “anarchici della Baracca”, durante i moti di Reggio Calabria(di chiara matrice neo fascista) del 1970, La “Baracca” era una palazzina liberty abbandonata, nei pressi di Reggio Calabria, dove i giovani di area anarchica usavano ritrovasi. “Lo spettacolo – dicono gli organizzatori- intende farsi portatore dell’importanza della Storia, della sua conoscenza e della sa corretta trasmissione, per evitare che i fatti si ripetano senza che lisi conosca”. Non ha caso il titolo dello spettacolo richiama il nome del celebre settimanale anarchico: “Umanità Nova” (Cronaca di una mancata rivoluzione).
La drammaturgia è di Fabio Pisano con Giuseppe Carullo, i costumi sono di Letteria Pispisa, gli elementi di scena di Cinzia Muscolino, la grafica di Manuela Caruso, il disegno luci di Renzo Di Chio, la consulenza musicale di Alessandro Calzavara, la regia di Cristiana Minasi. Preziosaa la collabrazione di Fabio Cuzzola, Giovanna La Maestra, Massimo Ortalli e Roberto Zorn Bonaventura. La Compagnia Carullo-Minasi, vincitrice tra gli altri dei Premi dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro e “Adolfo Celi”, è una delle più importanti d’Italia
Giovedì 12, in questo ininterrotto itinerario, il Festival si sposta (sempre alle 21) in vicolo Schilke , dole la Compagnia47 metterà in scena un altro monologo, “Lilith”, dell’attrice fiorentina Angela Antonini, nota anche al pubblico cinematografico, sarà “Lilith” nel lavoro omonimo scritto da Rita Frongia, che ne cura anche la regia. Lo spettacolo va in scena con la collaborazione di Teatro Metastasio e Festival Contemporanea.
Rita Frangia torna anche alla regia per lo spettacolo della sera dopo, venerdì 13, pure alle 21, a “Studio10”, in piazzetta Pugliese Levi, intitolato “Macbeth. L’ultimo sguardo”, sempre a cura di Compagnia47.. Altro monologo, stavolta del celeberrimo personaggio shakespeariano interpretato da Luca Stetur, che ha anche scritto il testo dell’opera. Le musiche sono di Alessandro Sesana, e il lavoro si avvale della collaorazione di Clausio Morganti e di Ombretta Nai.
Ispirato al Macbeth cinematografico di Roman Polanski, il lavoro incomincia dalla fine del film, quando il sanguinario re di Scozia viene ucciso da Macduff.
Infine, per oggi presentiamo ancora in breve “La tana”, a cura del Teatrino Giullare in programma in Santa Chiara sabato 14 alle 18. Ispirato ai racconti e ai diari di Kafka, “La tana” è la storia di un animale, un cane, e di una persona che, dal loro rifugio, osservano il mondo esterno. L’evento in Santa Chiara ha la collaborazione della Regione Emilia Romagna.
Edm