Presentata la quarta e ricchissima edizione di #ogniluogoèunteatro

Da sinistra Livio Ghisio (in piedi), Annalisa Canetto, Anna Russo e Renato Cuocolo

Improvvisamente orfana di “Raccolti Festival”, la Vercelli pre-autunnale conserva per fortuna  il Festival  #ogniluogoèunteatro, giunto alla quarta edizione, che animerà la vita culturale cittadina (in attesa, tra gli altri del Viotti Festival, del Concorso Viotti e del Legno che canta) dal 6 al 19 settembre 2024, il tutto grazie a Teatro di Dioniso, CuocoloBosetti e Arteinscacco a Vercelli.

L’iniziativa è stata presentata ieri mattina, nel Parlamentino dell’Ovest Sesia, da Anna Russo (per il Teatro di Dioniso), Annalisa Canetto (per Arteinscacco) e da Renato Cuocolo (Roberta Bosetti era impegnata al Festial di Castel dei Mondi, Andria, dove rappresenta lo spettacolo che andrà in scena, appunto a Casa CuocoloBosetti dal 15 al 18 settembre).  

La peculiarità di questo Festival è quella di “fare teatro” in luoghi dove, di solito, non si fa, o si fa saltuariamente. In questa edizione, sono dodici luoghi cittadini prescelti: Farm1861 in via Case Sparse, il sagrato della basilica di Sant’Andrea, il cortile dell’Ovest Sesia, il Teatro di posa Adverteaser di via Ara, il cortile del Seminario arcivescovile, il Museo Borgogna, Studio Dieci, il Viotti Club, piazza Antico Ospedale, vicolo Schilke, Santa Chiara e CasaCuocoloBosetti (unica eccezione: qui il teatro, nella casa natale di Roberta Bosetti, si fa, eccome se si fa, fin dal 2012).

L’intervento di Max Bottino (alle sue spalle Stefano Bondesan)

Presenti il padrone di casa, il presidente di Ovest Sesia Stefano Bondesan, e gli assessori comunali Martina Locca e Stefano Pasquino (in rappresentanza del sindaco Roberto Scheda), oltre ad Anna Russo, Annalisa Canetto e Renato Cuocolo, hanno preso la parola altri protagonisti del Festival: Max Bottino, autore del progetto post_me:02, una “guida al disordine di Vercelli” (cioè la “mappa” con un’ipotesi di itinerario artistico legato, ma molto liberamente, alla rassegna; Livio Ghisio, autore del primo atto (il lavoro è infatti triennale) di “Mutamenti irreversibili” su tema del viaggio; Roberto Amadè, il geniale compositore  che ha creato il “paesaggio sonoro” per il lavoro di Ghisio, e Francesca Debernardi, presidente dell’Associazione per l’autismo “Enrico Micheli”. Tra gli eventi in calendario, infatti, il 15 settembre al chiostro dell’ex monastero di San Pietro Martire di piazza Antico Ospedale, è previsto un concerto, “Tamburi Uniti”, a cura dei ragazzi che frequentano i Centri per l’autismo Micheli e Angsa Novara-Vercelli.

Tutte le serate (ed i pomeriggi) di questa quarta edizione di #ogniluogoèunteatro sono imperdibili. Quest’anno siamo media-partner della rassegna e presenteremo e seguiremo passo passo gli spettacoli. Oggi presentiamo i primi spettacoli, ricordando che sono dieci le Compagnie ospiti della rassegna. Si tratta di: Teatro delle Ariette, Marta Cuscunà & Fabio Babich, Mariella Fabbris & Ilaria Schettini, Compagnia47, Kronoteatro/Maniaci-D’amore, I Sacchi di Sabbia, Teatrino Giullare, Carullo/Minasi, KioShindo. Doveva esserci, l’8 settembre, anche la Compagnia di Licia Lanera, con il lavoro “Con la carabina”. Ma, come ha spiegato Anna Russo, un grave problema occorso alla Compagnia ha fatto sì che questo spettacolo dovesse essere purtroppo annullato.

Incominciamo con i primi di questi appuntamenti, ricordando che in totale saranno sedici, repliche comprese. Si parte venerdì 6, alle 19,30, in una location decisamente originale, quella di Farm1861 (raggiungibile dal rione Isola) con la rappresentazione di “Trent’anni di grano-Autobiografia di un campo”, a cura del Teatro delle Ariette, in coproduzione con la Fondazione Sassi Matera: un lavoro scritto e interpretato dagli attori-contadini bolognesi Paola Berselli e Stefano Pasquini, che propongono il loro originalissimo “teatro del mangiare”.

Roberto Amadè

Spiega Pasquini: “Quaranta spettatori seduti attorno a un grande tavolo basso a forma di U. Noi al centro seduti a terra su un pavimento coperto di chicchi di grano, prepariamo e cuciniamo le tigelle (un piccolo pane tipico del nostro territorio), leggiamo le parole del diario”. Per questo spettacolo gli organizzatori propongono anche una “smart mobility”, nel senso che, per raggiungere la sede dell’evento, si potrà optare anche per una biciclettata: appuntamento alle 18,15 con le due ruote davanti alla vecchia baracchetta (diciamo pure nuova, ma da tempo abbandonata) di parco Kennedy.

Sabato 7, e per ora ci fermiamo qui, saranno tantissimi gli eventi. Si parte alle 17 con due “Walkabout”, dal sagrato della basilica di Sant’Andrea, con cui Carlo Infante condurrà il pubblico in “conversazioni nomadi, ed esplorazioni urbane”, realizzate attraverso whisper-radio e smartphone: conversazioni studiate per snodarsi attraverso i percorsi sotterranei dell’acqua suggeriti sia dall’Ovest Sesia sia dall’Associazione speleo-archeologa “Teses”di Luigi Bavagnoli.

Percorsi che porteranno, alle 18, al cortile dell’Ovest Sesia (Bondesan ha già avvisato che sono in corso lavori di ristrutturazione) in cui si svilupperà la prima tappa triennale del progetto “pellegrino” (Mutamenti irreversibili)  a cura di Livio Ghisio, Carlo Infante, Simone Pacini, Max Bottino e Roberto Amadè. “Un pellegrinaggio – spiega Ghisio – nei luoghi, ma anche nelle diverse arti, un viaggio non necessariamente ‘fisico’, ma anche può essere anche solo mentale, onirico. Qualunque sia la forma del viaggio, il finale sarà comunque lo stesso: non si ornerà uguali a come si è partiti”.

La prima tappa di questi”Mutamenti irreversibili” (la realizzazione è a cura di Teatro di Dioniso con Arteinscacco) sarà un reading per voce e musica affidato alle voci di Annalisa Canetto e Irene Ivaldi e al progetto sonoro di Roberto Amadè:  la drammaturgia, come abbiamo già detto è di Livio Ghisio. Si replica il giorno dopo, domenica 8, alle 18, al museo Borgogna.

Sempre sabato 7, ma alle 21, al Teatro di posa Adverteaser, a cura di Marta Cuscuna e Fabio Babic, sarà rappresentato “The Beat of Freedom – La Resistenza a Fumetti”, una performance tratta dal libro “Io sono l’ultimo. Lettere di partigiani italiani”, e a cura di Giacomo Papi, Stefano Faure, Andrea Liparato e Marta Cuscunà. Quest’ultima, di Monfalcone, artista associata del Piccolo di Milano, è una delle più quotate attrici italiane. Le illustrazioni dello spettacolo sono di Fabio Babich, che si avvale dell’assistenza alla realizzazione di Marco Ragante.

Si tratta, come spiegano gli autori, di una metafora dirompente che ha guidato Marta Cuscanà nella scelta di intrecciare le voci dei partigiani a quelle di Patti Smith, Lou Reed, Alanis Morissette e Green Day in una partitura musicale che tenta di scavalcare i confini della storia e unire tre generazioni”.

Ci fermiamo qui, nei prossimi giorni ripartiremo dalla presentazione degli eventi a partire da domenica 8 settembre.

Chiudiamo con una irrinunciabile nota informativa: quella sull’acquisto dei biglietti. Si potranno comprare al prezzo unico di dieci euro al Festival Point allestito presso l’Atl- Terre dell’Alto Piemonte, in viale Garibaldi 96 (accanto all’omonimo bar). Dal lunedì al venerdì, l’apertura è dalle 9,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 17,30. Sabato e domenica dalle 10 alle 13. Altro punto di vendita con “Ciaotickets” è fissato alla GMG Tabacchi di presso il Carrefour sulla tangenziale Sud. Oppure si potranno acquistare i biglieti trramite https://www.ciaotickets.com/punti-vendita.

Non è possibile acquistare il biglietto per la sera stessa dello spettacolo; è inoltre consigliabile, anzi obbligatoria, la prenotazione (che viene comunque automaticamente registrata in caso di acquisto diretto del biglietto), che è possibile fare tutti i giorni, dalle 9,30 alle 20, chiamando il 3452697208 oppure mandando una e-mail a [email protected]

Fino a 26 anni il biglietto costa la metà: 5 euro. C’è anche una festival card che ti offre gratis un settimo spettacolo se ne acquisti sei , oppure due ingressi gratuiti se acquisti tutti gli spettacoli.

Edm

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