La cultura vercellese si unisce per celebrare Sant’Andrea e la Magna Charta

Parterre de roi questa mattina al Piccolo Studio del Sant’Andrea dove sono state presentate tutte le iniziative legate alla mostra “La Magna Charta. Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento” che si terrà in Arca nell’ex chiesa di San Marco dal 23 marzo al 9 giugno, evento inserito nelle celebrazioni per gli 800 anni della Basilica.

Erano presenti il sindaco Maura Forte, l’assessore Daniela Mortara, il presidente di ATL Pier Benedetto Francese, il funzionario alla Soprintendenza per i Beni Archiettonici e Paesaggistici Elena Frugoni, i due curatori della mostra Saverio Lomartire dell’UPO e l’architetto Daniele De Luca dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi.

Con loro i rappresentanti di tutti i musei cittadini che attraverso una proficua collaborazione hanno voluto partecipare alle celebrazioni per l’arrivo della Magna Charta e per gli 800 anni della Basilica di Sant’Andrea: Gianni Mentigazzi e Luca Brusotto del Museo Leone, Francesco Ferraris e Cinzia Lacchia del Museo Borgogna, Timothy Leonardi del Museo del Tesoro del Duomo.

Ad arricchire la proposta anche l’Archivio di Stato di Vercelli, rappresentato da Elena Rizzato, e la Società Storica Vercellese del presidente Giovanni Ferraris. Senza dimenticare gli sponsor che hanno contribuito in maniera determinante: Regione Piemonte, Fondazione CRV, Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo, Iren, solo per citarne alcuni.

Fulcro delle celebrazione sarà Arca che avrà il compito di custodire la Magna Charta, per la prima volta in Italia. A dar manforte il Museo Leone con “Sant’Andrea di Vercelli nei disegni di Carlo Emanuele ed Edoardo Arborio Mella” e “Il cofanetto di Guala Bicchieri del Museo Leone”; “Il Mappamondo di Vercelli e le donazioni dei canonici nel XIII secolo” al Museo del Tesoro del Duomo; “Il bel Sant’Andrea” al Museo Borgogna; “Ego Guala presibter cardinalis heredes instituo” all’Archivio di Stato.

Tutte le strutture museali inoltre attiveranno convenzioni, organizzeranno incontri, conferenze e laboratori sul tema della mostra. Di questo daremo notizie più approfondite nei prossimi giorni quando si avvicinerà l’inaugurazione. Insomma, si prospetta una primavera rigogliosa per Vercelli che ritornerà a essere, come già lo era stata nel Medioevo, uno dei centri principali della cultura europea.

m.m.

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