La Cineteca di Bologna lancia il festival del cinema in streaming: da subito film di Fellini, Ferreri e Chaplin

Il 2020 sarà sicuramente ricordato come l’anno in cui il Cinema ha dovuto scoprire e adattarsi allo streaming. E così La Cineteca di Bologna, famosa per il suo festival “Il Cinema Ritrovato”, lancerà, dopo 36 anni di edizioni fisiche, un nuovo progetto chiamato “Il Cinema Ritrovato Fuori Sala” a partire dal 18 dicembre appunto in streaming su MYmovies.it, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e del main partner Gruppo Hera.

Ogni mese verrà reso pubblico un nuovo programma di almeno 15 film, che porterà alla visione di tutti gli spettatori i più grandi capolavori classici del cinema completamente restaurati, per riscoprire le bellezze rare di un tempo, al costo di 15 euro (12 per gli Amici della Cineteca di Bologna e i possessori della Card Cultura del Comune di Bologna).

Il primo mese, che andrà fino al 17 gennaio, ha in programma Luci di Varietà di Fellini, Vita da Cani di Monicelli, Una Storia Moderna – L’Ape Regina di Ferreri, La Febbre dell’Oro e Luci della Città del leggendario Charlie Chaplin, come messaggio di ritrovata spensieratezza in questo buio periodo, più molti altri. Non mancheranno anche dei documentari, uno su Vittorio De Seta e uno sulla Letteratura di New York firmato da Martin Scorsese, più un evento speciale alla riscoperta dei Fratelli Lumière, che nel 1895 inventarono il Cinema, con la voce di Valerio Mastandrea. Per visionare il catalogo completo e rimanere sempre aggiornati sulle nuove uscite, si consiglia di consultare il sito: https://programmazione.cinetecadibologna.it/il-cinema-ritrovato-fuori-sala-2/

Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, dichiara: “C’è anche una libertà in questa proposta della piattaforma che sarebbe impensabile all’interno di altri progetti: è una proposta culturale in cui se una presentazione è troppo lunga non la tagliamo, anzi è un punto di forza della proposta, un punto di unicità, non ci spaventiamo a mostrare dei film muti che sono addirittura cortometraggi, dei film di archivio di cui non conosciamo nemmeno il regista o addirittura presentare un film della Germania dell’est. Non siamo preoccupati. Ci sarà meno pubblico per quei titoli? Non è un problema! È la ricchezza, è la varietà e l’unicità della proposta che rende questo progetto così particolare”

Emanuele Olmo

 

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