Giovanni Storti testimonial d’eccezione per Aida, la ciclovia che passerà anche da Vercelli

Novecento chilometri sono la distanza che separa il Moncenisio da Trieste. Quasi una linea retta che taglia orizzontalmente l’Italia settentrionale e che attraversa alcune delle città più belle dello Stivale: Torino, Vercelli, Novara, Milano, Brescia, Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Treviso, Pordenone, Udine.

Un lunghissimo tratto che si potrà percorrere anche pedalando, grazie a Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), la onlus che ha ideato Aida, acronimo che sta per Alta Italia Da Attraversare. Il tutto inserito nel progetto Bicitalia, la rete cicloturistica riconosciuta dal Ministero dei Trasporti

Testimonial d’eccezione di Aida è Giovanni Storti del famoso trio Aldo, Giovanni e Giacomo, protagonista di questo video promozionale. Aida collegherà quattordici città, tra cui appunto Vercelli, già visitata da una delegazione nei mesi scorsi, sfruttando per il 50% itinerari già realizzati.

Per concretizzare Aida la Fiab ha chiesto un piccolo aiuto a tutti gli amanti della bicicletta, lanciando una raccolta fondi dal titolo “Adotta 1 chilometro di Aida”. C’è tempo fino al 15 dicembre per aderire. Chi volesse contribuire può collegarsi a questo link sulla piattaforma EPPELA.

Nell’appello si può leggere che «sono tantissimi i benefici per te e il tuo territorio: un chilometro di ciclovia genera in media 5 posti di lavoro, oltre a 100.000€ di indotto all’anno (fonte Eurovelo), attrae un turismo responsabile e attento, connette la tua città ad altri percorsi ciclabili e città d’arte, e ti consente splendide gite dal ritmo lento e autentico».

Per segnalare da Susa a Trieste ci vorranno almeno 30.000 € e con quei soldi Fiab potrà tracciare tutto il percorso con GPS, mappando il percorso e documentando le criticità; stampare più di 8.000 adesivi segnavia, resistenti al sole e alla pioggia; posare, laddove sia possibile sul percorso, tre tipologie di adesivi in grado di fare da segnavia al ciclista nei due sensi di marcia; prendersi cura per i prossimi tre anni della manutenzione dei segnavia, a cura delle associazioni locali Fiab; sostenere il progetto della Ciclovia sia dal punto di visto comunicativo, sia dal punto di vista della pressione verso le istituzioni locali e nazionali per un suo pieno sviluppo in armonia con le politiche a favore della mobilità ciclabile.

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