Il futuro a breve dei cinema? Il Drive In come negli anni ’50

Era il 1978 quando uscì Grease, il famosissimo musical che vede come protagonisti John Travolta e Olivia Newton-John. La generazione di allora e quelle a venire si innamorarono subito non solo dei protagonisti ma anche dell’affascinante ambientazione in pieni anni ’50 con i tanto amati Drive In, veri e propri cinema all’aperto dove potersi godere lo spettacolo dalla propria autovettura.

Da Roma, e più precisamente dall’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali), arriva la proposta e l’ipotesi di far ritornare in voga proprio i Drive In, per permettere all’industria cinematografica di risollevarsi dalla generale chiusura.

 

La notizia è stata data su Rai Radio1 dal Presidente Francesco Rutelli dell’ANICA e sfortunatamente non ci sono conferme o smentite da nessuna parte d’Italia, nonostante la ovvia esclusione di alcuni cinema data l’impossibilità tecnologica o di spazio per ricreare un Drive In, ma l’alleggerimento del decreto e delle norme restrittive durante la Fase 2, dà un barlume di speranza a questa iniziativa.

 

La proposta è comunque presa in considerazione dai più: a Milano si sta pensando al “Milano Drive In”, in realtà già proposto l’anno scorso come tuffo nel passato ma ora riproposto come salvagente per l’industria mantenendo il distanziamento sociale previsto, a Sanremo vi è l’idea di sfruttamento della piana di Pian di Poma per ricreare il cinema all’aperto e anche ad Aosta si stanno pensando ai primi passi, trasformando il suo evento “Strade del Cinema” in, appunto, un Drive In.

 

A pensarci, infondo, la realizzazione potrebbe essere anche meno complessa di quello che ci si potrebbe immaginare. Basterebbe avere a disposizione uno spazio aperto con un accesso unico o doppio, regolamentato da una biglietteria “a casello”, un grande schermo da installare su cui proiettare e qualche artificio tecnologico, oggi a buon mercato quasi ovunque, per inviare l’audio nelle singole vetture. E così, seduti nella propria vettura, si rispetterebbe il distanziamento sociale e si potrebbe godere di un bel film in una formula unica e forse anche un po’ retrò-moderna.

Per ora nel vercellese non pare che vi siano proposte di questo genere. Ma non è escluso che, se la cosa dovesse prendere piede, qualcuno ci faccia un pensierino.

 

Emanuele Olmo

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