Fossale: “Basta annunciare che rinforzerete la medicina territoriale. Fatelo”

 

Vercelli – Il dottor Pier Giorgio Fossale, presidente dell’Ordine dei medici della Provincia, si sta sempre più riprendendo dalla malattia, e oggi, sulla sua pagina di Facebook torna su un argomento che da sempre gli sta a cuore, ben prima che la pandemia Covid mettesse in chiaro la fragilità, per non dire il disastro, della cosiddetta “medicina territoriale” nella nostra regione e nella nostra provincia.

Se l’assistenza territoriale, come da sempre Fossale e i medici più illuminati avevano da richiesto, fosse stata adeguatamente potenziata, prima di procedere solo agli accorpamenti quando non addirittura ai tagli dei servizi e dei letti ospedalieri, forse oggi, fin dal primo momento in cui Covid aveva incominciato a colpire duro si sarebbero trovate soluzioni in grado di alleggerire la pressione cui è stato sottoposto, per settimane, il “Sant’Andrea”, pressione che si sta allentando solo – secondo quanto trapela dai medici ospedalieri – in questi ultimi giorni.

Il fragilissimo sistema territoriale,  secondo l’analisi di Fossale, aveva retto con non poca difficoltà già prima dell’emergenza Covid, perché ad esempio, nessuno ha raccolto l’appello dei medici che chiedevano la disponibilità di un infermiere fisso ogni dieci dottori: nessuno ha assunto quegli infermieri e nessuno ha sgravato i medici di famiglia dai problemi burocratici che li assillavano pressoché quotidianamente.

E quando poi sulla testa di tutti è piombato Covid, il sistema territoriale non si è sgretolato solo grazie non solo all’impegno ma al vero e proprio eroismo dei medici e degli infermieri e al contributo prezioso che, dal punto di vista burocratico, hanno fornito anche una ragguardevole numero impiegati amministrativi che li hanno sostenuti, sgravandoli da  gran parte degli obblighi burocratici.

Fossale non dimentica l’assessore regionale che gli disse: “Tagliamo i posti letto spesso inutili, ma potenziamo l’assistenza territoriale”. Cosa mai avvenuta. Così come non sono in pochi a ricordare la follia di chi voleva eliminare l’Emodinamica vercellese “perché non c’erano i numeri per tenerla in pedi”. Dichiarazione non suffragata nemmeno dall’aritmetica perché prima di pubblicare quel nefasto asterisco – su una famosa pagina della Stampa in cui si mettevano in evidenza le Emodinamiche a rischio, abnormità rilevata per primo dallo stesso Fossale – non ci si era accorti che i dati in possesso dei “tagliatori” si riferivano a sei mesi e non all’intero anno.

Eppure chi non ha dimenticato ha memoria dello sforzo che in tanti (Comitato Salva Sant’Andrea in testa) fecero perché quell’errore venisse corretto. In tempi di Coronavirus l’assenza dell’Emodinamica del Sant’Andrea avrebbe significato la morte pressoché probabile, per non dire certa, dei vercellesi colpiti da infarto.

Ma ecco la riflessione odierna di Fossale, sulla quale l’augurio è che si inneschi subito non tanto un dibattito, ma l’imopegno a “fare” finalmente le cose, senza solo prometterle.

“Oggi tutti a dire..
Rafforzate la medicina territoriale…
Ma dove eravate quando noi medici di famiglia lo dicevamo da anni?
Eravate sordi? O non volevate ascoltare?
Dissero…. tagliamo i posti letto ospedalieri e potenziamo l’assistenza territoriale…
Risultato…
Tagliati i posti letto e non fatto NULLA per il territorio…
Ora siamo arruvati a questa trgica situazione…
E noi siamo stati abbandonati a noi stessi..
Non ci siamo arresi ci siamo organizzati e con l’aiuto privato abbiamo agito…

Noi medici di famiglia guardiamo avanti..
Annunciate che volete potenziare l’assistenza territoriale?
NON ANNUNCIATELO… FATELO!!
noi medici di famiglia c’eravamo e ci siamo oggi…
MA BASTA ANNUNCI… ATTI CONCRETI!!
più risorse umane e strumenti..
E toglieteci dai piedi la burocrazia inutile!
LO FARETE?”

edm

 

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