Vercelli – Voleva essere sepolto “nella terra” del suo amatissimo paese, Borgo Vercelli, e così è stato. Centinaia di persone hanno detto addio, questa mattina, nel cimitero di Borgo, all’architetto Aldo Besate, scomparso per un malore che non gli ha dato scampo la mattina del 14 agosto, mentre si trovava in vacanza, nella sua casa dei San Terenzo, nel Golfo di Spezia, vicino alle Cinque Terre.
A dirgli addio stamane, con una cerimonia civile che si è svolta nel cimitero del paese di cui era stato anche sindaco,davvero in tanti, tutti stretti intorno alle sue care Luisa, Vera e Lina e con un commosso saluto all’anziana mamma, Rosanna.
Per tutti ha parlato, con parole davvero acconce e toccanti l’amico di un’intera vita ed ex sindaco di Vercelli Ezio Robotti. L’ha ricordato attraverso tre momenti della vita comune: l’incontro al Liceo (Aldo matricola ed Ezio all’ultimo anno), l’intesa politica che si cementò con l’avvicinamento e poi la confluenza dello Psiup (di cui Robotti faceva parte), il Partito socialista di Unità Proletaria, nel Pci (dove c’era, fin da giovanissimo, Besate, che aveva seguito le orme del padre, Piero), ed infine, il lavoro comune per la città di Vercelli, nell’amministrazione Baiardi, con Robotti assessore all’Urbanistica e Besate responsabile del Settore.
Assieme, Robotti e Besate misero a punto il Piano regolatore della città, insieme a due consulenti esterni (tra i quali l’architetto Gianfranco Pagliettini), ispirandosi in qualche modo ai dettami del famoso urbanista Giuseppe Campos Venuti.
Poi il feretro è stato tumulato nella semplice terra, quella terra che Besate amava con la sua cara famiglia, la vita, la cultura ed il mare della sua seconda casa, la Liguria con il vento che sospingeva la barca di cui adorava mettersi al timone, talvolta proprio con l’amico Ezio.
