Il Campionissimo celebrato al Panathlon da Beppe Conti e da Faustino Coppi

 

Vercelli – Non poteva esserci serata migliore, da parte del Panathlon Club Vercelli, di quella organizzata ieri sera dal vulcanico presidente del Club di servizio sportivo Gigi Pensotti, per celebrare il Campionissimo, Fausto Coppi, nel centenario della nascita.

Pensotti ha scelto di portare ieri sera al Modo Hotel uno dei più autorevoli giornalisti sportivi che scrivono di ciclismo, e cioè Beppe Conti (prestigiosa firma della Gazzetta, poi per 30 anni di Tuttosport e ora di Rai Sport), con il figlio di Coppi, Faustino. Intervistati dal nostro Massimiliano Muraro, grande esperto di ciclismo, nonché sportivo provetto (nel fine settimana sarà impegnato nel Campionato del mondo di ciclismo per giornalisti a Treviso, Bassano e Marostica) i due ospiti hanno snocciolato fatti anche inediti, commoventi e piacevoli, sia su Coppi (ovviamente raccontati loro dai colleghi più anziani, dai campioni e dalla mamma, nel caso di Faustino) sia, in generale, sul ciclismo.

Particolarmente toccante quello narrato da Faustino Coppo che ha ricordato come la madre, appena dopo la sua nascita, il 13 maggio del 1955 mandò un telegramma a Coppi per chiedergli un regalo speciale per il loro tanto atteso figlio e cioè la maglia rosa del Giro che sarebbe partito proprio il giorno dopo. Ebbene, Coppi non riuscì a fare quel regalo al figlioletto appena nato: per soli 13 secondi fui beffato nella classifica finale da Fiorenzo Magni.

Beppe Conti ha approfittato della serata per presentare il suo nuovo libro, che si intitola “Fausto Coppi, il primo dei più grandi”. Nel libro, il noto  giornalista stila una sua personalissima classifica dei dieci più grandi ciclisti di tutti i tempi e dedica a ciascuno di loro un capitolo. Eccolo la classifica di Conti: 1°) Fausto Coppi 2°) Eddy Merckx 3°) Gino Bartali 4°) Bernard Hinault 5°) Alfredo Binda 6°) Jacques Anquetil 7°) Felice Gimondi 8°) Louison Bobet 9°) Miguel Indurain 10° Marco Pantani.

Incredibile il capitolo letto da Conti su Jacques Anquetil, uno storia familiare da lasciare senza fiato.

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