Alla scoperta di un’opera prima che spiazza e cattura: “Qui non ride mai nessuno” di Roberto Veronesi

Bella scoperta il libro opera prima di Roberto Veronesi, comunicatore e originale creativo con una vasta esperienza in diverse grandi aziende italiane e oggi responsabile della comunicazione e relazioni esterne della Fondazione Links. Il suo è un volume che spiazza. Attinge, con ironia e anche un po’ d’amarezza, alle miserie umane che creano complessi castelli sociali, baluardi di potere, all’interno di quelle piccole “città” che sono le grandi aziende.
“Qui non ride mai nessuno”, edito da Albatros Il Filo, in 200 pagine che volano via veloci, con un’inaspettata verve e una gradevole scorrevolezza accompagna chi legge alla scoperta della carriera di un manager “atipico” in una grande e “pachidermica” azienda spagnola (ma potrebbe anche essere italiana). La vicenda è raccontata in prima persona. Il protagonista, Ricardo, sconta la sua singolare empatia e capacità comunicativa con l’esclusione perenne dal “branco”, da quella cerchia di persone che indirizzano le dinamiche giornaliere non tanto per far prosperare l’azienda in cui si trovano, quanto per esercitare il potere, anche del tutto fine a sé stesso. Personaggi in continua lotta per difendere lo status quo, che rigettano chi non “appartiene al proprio ambito”, chi non si sottomette o, semplicemente, non è decifrabile e controllabile. In questo contesto, la spontanea meraviglia di Ricardo rispetto a ciò che accade e verso chi incontra, pagina dopo pagina, lo condanna, perché lo stupore è sempre sinonimo di libertà e la libertà, sottintende il libro, fa paura.

Roberto Veronesi

Veronesi, con un linguaggio asciutto, chiaro e ironico, riesce a mettere il lettore nella singolare posizione di chi guarda ciò che accade ma allo stesso tempo si trova coinvolto. La storia di Ricardo, trentenne anche un po’ ingenuo approdato nella “grande azienda occasione di una vita” con la presunzione di un domatore di fronte ad una fiera che pensa potrà controllare, intriga anche per la scoperta di quei meccanismi che regolano la realtà aziendale, assai più sfaccettati e complessi di ciò che si potrebbe immaginare.

È un lavoro a più strati, quello di Veronesi, complesso ma accessibile, che individua e snocciola routine sociologiche utili all’atto pratico (come, ad esempio, la teoria che gruppi di simili tendono ad attrarsi e lavorare negli stessi luoghi, applicando in modo concreto le affinità elettive. Per cui, per comprenderci, se si è magri e scattanti difficilmente si troverà posto in un luogo di lavoro in cui prosperano le persone sovrappeso e pacate…). La narrazione mantiene alto il brio anche grazie al divertente escamotage del non usare nomi reali per i personaggi, ma sempre soprannomi, ad ognuno affibbiati con sapiente e cinica ironia (ora onomatopeici, ora goliardici, sembrano maschere tanto azzeccate da far scattare inevitabile il meccanismo del confronto con la propria esperienza). Così Veronesi svela un assioma: le aziende, quando hanno una certa dimensione, sono strutture complesse di rapporti e persone, che vivono di una vita propria che va oltre il prodotto e il profitto.
Un bell’inizio da scrittore per un comunicatore che, forse anche togliendosi qualche sassolino dalle scarpe di una lunga carriera, regala uno spaccato comico e disincantato di ciò che migliaia di persone vedono ogni giorno accadere nelle proprie vite lavorative.

l.a.

 

Qui non ride mai nessuno
di Roberto Veronesi
Editore – ‎ Gruppo Albatros Il Filo (8 ottobre 2021) -‎ 200 pagine

Acquistabile su tutte le principali piattaforme di vendita online

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1 commento

  1. Dovremmo proprio leggere questo libro; soprattutto chi ne è stato per tutta la vita uno di protagonisti.. e non se n’era accorto!

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