Tiramani: “Bene le mascherine a prezzo calmierato ma chi tutela gli impenditori che le hanno già acquistate a prezzi più alti?”

L'on. Paolo Tiramani

Nuova interrogazione parlamentare presentata dal deputato della Lega, On. Paolo Tiramani, Sindaco di Borgosesia, questa volta sulle mascherine e precisamente sull’annuncio fatto dal Premier conte di introduzione di un prezzo calmierato a 0,50 centesimi. “Si tratta certo di un’ottima iniziativa, che però arriva “in corsa”, quando ormai tante aziende hanno provveduto ad acquistare i dispositivi a prezzo non calmierato, con il lodevole obiettivo però di non lasciare sguarnito il mercato interno” dice Tiramani.

 

“Chi tutela coloro che si sono mossi che hanno acquistato mascherine prima dell’intervento del Governo? Con l’ordinanza n. 11 del 26 aprile – spiega il Deputato – il Commissario straordinario per il contenimento e contrasto del Covid-19 ha stabilito che i rivenditori finali dovranno vendere le mascherine a 50 centesimi l’una, al netto dell’IVA. Perfettamente d’accordo sulla necessità di favorire la massima diffusione di questi dispositivi, ma ci sono molti imprenditori e rivenditori che si sono mossi preventivamente, con l’obiettivo di rendere i dpi disponibili sul territorio nazionale, acquistando le mascherine ad un prezzo superiore ai 50 centesimi a cui oggi dovrebbero rivenderle. Chiedo dunque al Presidente – conclude Tiramani – quali misure preveda di mettere in campo a tutela di chi ha in azienda stock di questi materiali, che dovrà rivendere ad un prezzo inferiore a quello a cui li ha acquistati, con il risultato di subire perdite sicure quanto imprevedibili al momento dell’acquisto”.

 

Per Tiramani è corretto intervenire a tutela dei consumatori evitando che i prezzi lievitino, ma occorre che nessuno sia danneggiato da questa misura: “Fondamentale tutelare le famiglie italiane – conclude l’Onorevole Tiramani – ma altrettanto imprescindibile non lasciare soli i nostri imprenditori, ossatura della nostra economia e punto di riferimento per la ripartenza del Paese. Il Governo con questa ordinanza ha messo la classica “toppa” ad un problema oggettivo, senza però curarsi degli effetti sulle farmacie, che su questi prodotti lavoreranno senza introiti, e sulle ortopedie sanitarie, che non potranno avere rimborsi dallo Stato. Occorre trovare, e presto, una soluzione”.

 

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