Successo per la presentazione del libro di Giorgio Beretta, Il Paese delle armi

Lunedì 8 al Seminario di Vercelli si è tenuta la presentazione del libro di Giorgio Beretta, Il paese delle armi – Falsi miti, zone grigie e lobby nell’Italia armata (Altraeconomia). Il libro presenta una deriva che parla del tema della produzione, del commercio e dell’uso delle armi comuni. In Italia si stimano 3-4 milioni di persone armate per difesa personale.

A guidare l’incontro Valter Bossoni, segretario generale della CGIL Vercelli-Valsesia, con la partecipazione di ANPI, ACLI, MEIC-Pax Christi, Emergency, Amnesty International, Arci, LOC (Lega obiettori di coscienza, Campagna O.S.M. (Obiezione Spese Militari).

Il libro si fa portatore anche delle istanze dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) e della rete italiana Pace e disarmo (RiPD), perché vi sono situazioni che richiedono un pronunciamento, una testimonianza, come quella di opporsi alle manifestazioni fieristiche aperte al pubblico e ai minori, contro la retorica dell’insicurezza che alimenta un allarme ingiustificato su furti e rapine nel nostro Paese, e verso un Codice di responsabilità sociale e ambientale che deve regolare le imprese produttrici di armi leggere.

L’ex segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, non esitò a definirle: armi di distruzione di massa e disse anche alla Nazioni Unite che il bilancio delle vittime delle piccole armi supera quello di tutti gli altri sistemi d’arma.

Riguardo l’Italia, scandalosa è l’esportazione di armi comuni all’estero, specie negli Stati Uniti, armi non meno letali di quelle per uso militare, a cui si aggiungono quelle da caccia o per uso sportivo, che uccidono anche quando sono detenute in modo legale, come dimostrano le tragiche statistiche di omicidi e femminicidi, con valori – tra chi le possiede – che in Italia raddoppiano rispetto alla media nazionale.

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