I concerti “face to face” della Ducale celebrati anche sul Tg1

Vercelli – Che l’idea di organizzare in un pomeriggio 150 concerti da dieci minuti “face to face” fosse semplicemente geniale l’avevmo subito intuito e messo in rilievo. E la pensa come noi anche mamma Rai se è vero che il servizio sull’evento organizzato sabato scorso dalla Camerata Ducale, con l’appoggio del Comune, è stata trasmesso due volte sul Tg3 e, questa mattina, anche sul Tg1 nella rete ammiraglia della Rai. Servizio a cura di Vanni Caratto che, una curiosità, quando era praticante a “La Stampa” venne a lavorare per qualche tempo nella redazione di Vercelli.

Un successo meritato per Cristina e Guido Rimonda che continuano a sfornare idee per conquistare i vercellesi amanti della musica. La proposta di sabato – subito raccolta dal sindaco Corsaro e dall’assessore agli Eventi Culturali Gianna Baucero – è stata semplicemente acuta. Per la verità i concerti per singolo spettatore (ma che potevano anche essere due, tre o, al massimo quattro in caso di congiunti) erano già stati introdotti nelle precedenti edizioni del “Viotti Day&Night”, quest’anno però, viste le rigide norme anti-Covid, che non consentono ancora di programmare una stagione concertistica normale, i concerti individuali sono stati assurti al ruolo di unici protagonisti della (mezza) giornata vercellese della rassegna, giunta alla quarta edizione.

Particolarmente apprezzata la proposta di ascoltare gli stessi Rimonda, al violino, e Canziani, alla tastiera, sulla sommità della Torre dell’Angelo: dopo 244 scalini, una quarantina di vercellesi (lì il concerto era rigorosamente individuale) si sono potuti gustare musiche amatissime (dall’Adagio in sol minore di Albinoni-Giazzotto alla colonna sonora di Schindler’s List) e ammirare un fantastico panorama della città dai 38 metri di uno dei simboli di Vercelli.

Oltre alla Torre dell’Angelo, per l’occasione è stata pure riaperta al pubblico Sala Tizzoni (la Capella Sistina del Piemonte) per i concerti del Quartetto d’archi della Camerata Ducale e chissà che la riproposta dei meravigliosi affreschi del Caccia non contribuisca, in quale modo, a coronare finalmente il sogno del compianto Amedeo Corio – e di gran parte dei vercellesi che amano la loro città, la sua arte – di vedere finalmente riaperta al pubblico – non solo occasionalmente – questa sala che l’Italia intera potrebbe invidiarci, qualora sapesse che esista.

edm

 

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