Riva Vercellotti: “Una presa in giro per il Vercellese la riunione di Torino sulla Tav”

 

Vercelli – “All’indomani dell’incontro tecnico tenutosi a Torino per le valutazioni di una fermata intermedia tra Torino e Milano dell’Alta velocità l’unica cosa positiva è l’aver accolto la nostra proposta di avviare un confronto tecnico col territorio. Per il resto un disastro”.
Così il presidente della Provincia Carlo Riva Vercellotti commenta l’incontro svoltosi ieri in Regione.
Osserva il presidente della Provincia: “Dal dicembre 2016, quando venne soppressa la fermata del Frecciabianca a Vercelli, la Provincia ha sollecitato di riparare al danno non solo ripristinando il collegamento veloce con Milano Centrale e, quindi col resto d’Italia e d’Europa, ma di posizionare una fermata intermedia tra i due Capoluoghi regionali dell’Alta velocità italiana. Mentre i francesi conservano la fermata dell’Alta velocità d’Oltralpe (TGV) l’Italia ed il Piemonte umiliano Vercelli. Prima spariscono i Frecciabianca, rimpiazzati parzialmente con carri bestiame perennemente in ritardo e con un livello di sicurezza e comfort da paese del quarto mondo. Poi si potenzia l’asse Milano-Venezia, col Frecciarossa, il Frecciargento, a breve anche Italo e con fermate in ogni comune, pure a Desenzano, 30 chilometri da Brescia, 40 da Verona e con meno di 30 mila abitanti. Non solo, dopo il danno ambientale subito nel silenzio generale di chi, ancora oggi, si sbraccia contro la Torino-Lione, adesso arriva l’ulteriore ed inaccettabile beffa di ipotizzare la realizzazione non di una, ma addirittura due fermate dell’Alta velocità, a Chivasso e Novara. Fare una fermata costa troppo, manca utenza, troppo vicina ai Capoluoghi regionali ci dicevano. Così, nel dubbio, adesso parliamo di due”.
Prosegue il Presidente della Provincia: “Mi sta bene se la discussione resta confinata a metà strada tra Milano e Torino, ma immaginare scenari fantasiosi che di alta velocità non hanno nulla pur di escludere Vercelli ed il vercellese è un’ipotesi che non vogliamo nemmeno sentire.
Una riunione tecnica che, misteriosamente è diventata politica, con la presenza di parlamentari, ex parlamentari, inclusioni anomale e mancati inviti, come Alessandria, come diversi comuni del vercellese, che ci fanno venire più di un dubbio sulla gestione dell’incontro.
Azzerare la possibilità di avere un collegamento veloce col resto d’Italia sarebbe un colpo mortale per la competitività del territorio”
Conclude Carlo Riva Vercellotti: “Torniamo alla nostra idea di sempre: se ci sono risorse da investire e volumi di traffico sufficienti ribadiamo la necessità di una fermata centrale, a metà strada, tra Torino e Milano, ben collegata col la rete stradale e ferroviaria del Piemonte orientale. Diversamente, se costa troppo e manca l’utenza, si faccia come già oggi accade in Lombardia e Veneto o con i TGV francesi nel riportare i treni veloci sulla linea storica con le due fermate di Vercelli e Novara. Altre ipotesi le riteniamo inutili provocazioni”.
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