Promossa a pieni voti la seconda edizione della granfondo Mangia e Bevi

Foto Renato Greppi

È stata una domenica all’insegna del ciclismo quella che ha vissuto Vercelli. da dove è partita e si è conclusa la seconda edizione della granfondo Mangia e Bevi, seconda prova di Coppa Piemonte, organizzata dal Team One PM di Francesco Ravera, vero factotum, insieme ad Alberto Laurora, di questa manifestazione che ha portato in città centinaia di ciclisti provenienti da tutta Italia e qualcuno anche dal resto del mondo. Un visionario che ha scommesso sulla sua passione, sul suo territorio e che ha vinto.

La gara vera e propria si è svolta domenica mattina, partenza ore 9 dietro la Basilica di Sant’Andrea, a fianco dei giardini di Parco Kennedy dove erano posizionate le griglie, ma la festa è cominciata già al sabato con numerosi eventi collaterali. Primo tra tutti la pedalata dei bambini e il coinvolgimento delle altre realtà sportive vercellesi. Il ritiro dei pacchi gara invece è stato spostato nel cortile dell’Istituto Sacro Cuore. Lì anche il pasta party e le premiazioni finali.

Come detto il via è stato dato alle 9, andatura controllata per uscire dalla città e al km 0 la corsa è partita. Andatura già da subito molto “allegra”: fino a Trino ben superiore ai 40 km/h. Il primo strappo di Brusaschetto ha fatto selezione, dopodiché sono cominciati i mangia e bevi monferrini che contraddistinguono la corsa: Cantavenna, Gabiano, Cerrina, Serralunga, fino al Santuario di Crea, autentico calvario per via delle pendenze assassine e del caldo che non ha dato tregua ai ciclisti.

Alla fine della discesa per Ponzano la separazione dei percorsi: a sinistra il medio di 102 km e 830 metri di dislivello, a destra il lungo di 133 km e 1.500 metri di dislivello. Per la cronaca in 409 hanno scelto il medio, in 301 il lungo (qualcuno, comunque regolarmente iscritto, l’ha fatta senza chip per cui non è stato inserito nel rilevamento cronometrico).

Chi ha svoltato a destra ha affrontato ancora Grazzano Badoglio, Casorzo, Vignale, Frassineto, Rosignano, San Giorgio, Rolasco e infine Vialarda, prima di imboccare il lungo drittone verso Vercelli. A differenza dell’anno scorso dopo Tricerro si è girato a destra per Costanzana, Pertengo, dove sabato si è svolta la prova a cronometro, e Asigliano.

I vincitori: nel medio hanno trionfato Danilo Fissore del Team Bike Pancalieri in 2h30’52”, che ha battuto in volata Niki Giussani del Team Asnaghi Granfondo, alla media di 40.563 km/h, e Giulia Soffiati dello Swatt Club in 2h46’56” su Tamara Rollini del Cycling Center, alla media di 36.658 km/h.

Nel lungo Matteo Crosa Lenz della Viris Vigevano in 3h29’22”, anche in questo caso allo sprint su Andrea Gallo del Team Colpack Ballan, alla media di 38.114 km/h, e Lisa Aime del GS Passatore in 3h43’14” alla media di 35.745 km/h. Seconda Olga Cappiello del Team De Rosa Santini, tornata alle gare dopo un grave infortunio, che ha ricevuto il premio Rosemarie amava la vita, dedicato alla memoria della moglie di Gianni Donis al via con il pettorale numero uno.

Tra le squadre sul gradino più alto del podio il Rodman Azimut, al secondo posto il Myg Vercelli, al terzo il Velo Club Vercelli, testimonianza della ricca partecipazione di team del territorio: One PM (organizzatori), Oliva, Pedale Trinese su tutti.

Al di là dei risultati agonistici bisogna sottolineare la giornata di festa per tutti i ciclisti che si sono potuti godere le risaie allagate della pianura vercellese e le dolci colline del Monferrato, anche se c’è da scommettere che, tutti presi com’erano dallo spingere sui pedali, molti particolari sono sfuggiti. È una buona occasione per tornare in queste zone e assaporare con lo sguardo le bellezze di un territorio che, se esplorato in bicicletta, regala tante emozioni.

m.m.

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