Plato’s Cave, la rivista culturale “open source”

Nel settimo libro de “La Repubblica” Platone racconta il mito della caverna per spiegare come l’uomo scopre la realtà delle cose che lo circondano. Si tratta di un punto fondante per la storia del pensiero occidentale, infatti viene studiato o anche solo nominato ancora oggi nelle scuole.

Deve essere per questo motivo che Mirko Crescenzo, giovane studioso e scrittore vercellese, autore del libro “C’era una volta… La destra e la sinistra”, che della filosofia ha fatto una delle sue ragioni di vita, ha deciso di intitolare la sua nuova rivista “Plato’s Cave”, il cui nome altro non è che la traduzione in inglese del suddetto mito.

Non parliamo però di una rivista come siamo abituati a intenderla. Primo perché è solo online (e fin qui nulla di strano visto che ormai l’informazione viaggia in buona parte sul web), secondo perché – restando sempre in ambito anglofono – è “open source”, cioè chiunque lo voglia può partecipare, rendendo il suo contributo patrimonio di tutti. Per fare un esempio noto, Wikipedia è un sito “open source”.

Lo spiega meglio il fondatore di “Plato’s Cave”: «Questo progetto prende forma attraverso la collaborazione di alcune persone, tutte accomunate dalla passione per la lettura, per il cinema, per la filosofia, per l’arte… insomma, per la cultura in ogni sua manifestazione. Molti di noi sono alle prime armi ma tutti vogliamo fortemente dire la nostra e intercettare un pubblico di curiosi, stimolandoli proponendo loro tematiche differenti».

«L’idea fondamentale del progetto è quella di creare visibilità ai collaboratori, oltre che di fornire un servizio – continua Crescenzo che ci tiene a sottolineare il concetto di apertura – Il premio, per noi, si materializzerà nel momento in cui riusciremo a generare un interesse diffuso, se saremo perciò in grado di sviluppare una rete umana di interesse e di interessi. La rivista, quindi, non vuole essere solo un contenitore di idee, ma assumere le sembianze di un ponte, di un collegamento, di un nodo attraverso cui raggiungere più persone, per rintracciare punti di vista anche divergenti e stimolare la riflessione».

Mirko Crescenzo ama riportare le parole che gli ha scritto una sua collaboratrice, perché secondo lui riassumono meglio di qualsiasi altra spiegazione le potenzialità della rivista. Eccole: «Questo progetto mi ha convinto da subito per due motivi fondamentali: il primo é di natura affettiva, sono contenta di poter collaborare con uno dei miei più cari amici ad un progetto culturale e il secondo riguarda la mia passione per la cultura e per il mondo dell’arte. Il mondo, per come lo vedo io, non potrebbe andare avanti senza la bellezza che solo la cultura, l’arte e la letteratura sanno dare. Per questo sono felice di poter dare un mio contributo, anche se piccolo,  a questo progetto che ha come intento quello di promuovere la cultura e la bellezza».

Per dare un’occhiata a “Plato’s Cave” basta collegarsi al blog https://mirkocrescenzo.com e cliccare sul link “rivista culturale”, mentre per partecipare attivamente e mandare il proprio contributo scrivere alla mail [email protected]

m.m.

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