Parte il progetto per realizzare la Casa delle Suore a Doccio

Il progetto dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia che riguarda il potenziamento e l’incremento dell’offerta socioassistenziale, riguardante la Casa delle Suore a Doccio, è stato candidato per aggiudicarsi i fondi del PNRR nella sezione Inclusione e coesione.

«L’obiettivo – spiega il presidente Pietrasanta – è quello di trasformare la ex Casa delle Suore di Doccio in una nuova struttura, che si chiamerà Casa Doccio e che il Comune di Quarona, proprietario, metterà a disposizione di UMV che ne potrà usufruire in comodato d’uso gratuito».

In questa struttura verranno concentrati diversi servizi che comprenderanno il centro diurno Alzheimer e uno spazio per bambini e ragazzi. Il principio ispiratore di questo intervento si chiama retrofitting e significa aggiornare retroattivamente, ossia trasformare un edificio di ieri in un valore per il domani, dandogli nuova vita, nuove funzioni e anche nuova valenza ambientale.

Con la realizzazione di questo progetto si centra anche un obiettivo che UMV persegue da quando, nel 2010, è stato chiuso il Centro Alzheimer di Villa Rolandi a Quarona, per motivi strutturali e cioè quello di riportare questa tipologia di servizio al centro geografico del territorio gestito dai servizi socioassistenziali dell’Unione: questa è l’occasione giusta per dare spazi adeguati alle necessità del territorio, con un investimento funzionale e razionale.

Il progetto, redatto dallo studio RiADATTO architecture&engineering, prevede la realizzazione di due nuovi volumi che si accosteranno al corpo principale dell’edificio esistente, in modo da poter realizzare spazi con diverse funzioni: il corpo a est ospiterà un centro di ricerca per lo sviluppo di ausili per la disabilità, con un laboratorio sperimentale per bambini e ragazzi; il corpo a ovest sarà sopraelevato e all’interno saranno ospitate, oltre al Centro Diurno Alzheimer, diverse attività sportive: al piano terra aperte al territorio, mentre al primo saranno riservate al centro Alzheimer. Gli stabili saranno serviti da una centrale termica a cippato di nuova generazione, le cui canne fumarie saranno trasformate in un elemento architettonico caratterizzante l’edificio.

La realizzazione del progetto architettonico ha un costo di 3.000.000 di €, cifra che non scoraggia assolutamente gli amministratori, estremamente determinati: «La validità, la modernità e l’articolazione del progetto sono tali da farci ben sperare per l’assegnazione dei fondi PNRR – conclude Pietrasanta – sapremo entro fine anno se li avremo ottenuti e potremo quindi procedere con le realizzazioni previste, che ci porteranno in un paio d’anni ad attivare tutti i servizi previsti. Trattandosi di un servizio strategico per tutto il territorio, siamo intenzionati a realizzarlo in ogni caso: se non arriveranno dal Piano Nazionale di per Ripresa e Resilienza, li reperiremo altrove, ma il progetto si farà».

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