Il Palazzo napoleonico di Vercelli: il nuovo libro di Paolo Pomati con Luca Villani

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Vercelli – “Non è ancora stato scritto un regesto di tutti i luoghi dove passò Napoleone; l’Italia è piena di epigrafi che ne ricordano almeno una breve sosta. Anche Vercelli ne ha una, posta nell’androne di palazzo Avogadro di Collobiano e della Motta, il grandioso edificio che domina via Duomo, l’antica strada dei Nobili. Napoleone dormì nell’appartamento padronale alcune volte e tale presenza bastò per attribuire all’ambiente l’aggettivo ‘napoleonico’, che per traslato suggerisce valori di grandiosità e di eccezionalità. Queste pagine aiuteranno a conoscere meglio il luogo e a comprendere se la gloria sia transitata e appassita o se sia rimasta in qualche modo imprigionata nelle tappezzerie e nei mobilio d’epoca”. 

Così Paolo Pomati scrive nella “premessa” del suo nuovo libro “Napoleone  a palazzo Avogadro della Motta – Narrazioni d’arte, storia e fantasia di una dimora vercellese”. Pubblicato da Interlinea, il volume nasce grazie all’elegante contributo offerto dalle immagini messe a disposizione dall’architetto Luna Villani, che ha curato, con Pomati , il progetto editoriale della pubblicazione, figurando in copertina come co-autore.

Paolo Pomati, responsabile dell’Ufficio comunicazione dell’Università del Piemonte Orientale, nonché uomo di grande cultura e di ottima penna, aveva già raccontato la storia dello storico palazzo di via Duomo nel libro “Case private, giardini segreti”, edito da Whitelight nel 2007. Il successo di quella pubblicazione, ha indotto – comune spiega Pomati stesso – gli attuali proprietari dell’appartamento napoleonico, Carlo e Miretta Sarasso  a chiederli di centrare di nuovo la sua fervida attenzione su questo scorcio vercellese, molto citato, ma tutto sommato ancora poco conosciuto, se si eccettua, appunto, qualche frammento di storici laureati, il primo libro di Pomati e le visite guidate svolte nell’edificio a cura del Fai.

Pomati si è messo all’opera, con l’appoggio prezioso di Luca Villani, di Mauro Porta e di altri “contributori”, percorrendo una strada davvero originale: un mix di storia alta, di storia minore e di fantasia. Ne è scaturito un libro che si gusta come un romanzo, essendo sfrondato da tutte le pastoie che, spesso, rendono faticosi da leggere, se non illeggibili, i libri di storia.

Il volume racconta le vicende storiche degli Avogadro (“ceppo nobiliare pluriramificato”), traccia  la Vercelli ai tempi della Rivoluzione Francese e negli anni successivi, e poi introduce, come avrebbe fatto il Fai, ad un’agile ma suggestiva visita a palazzo, con le meravigliose immagini fornite da Luca Villani. C’è spazio, si diceva, per le storie, anche di fantasia, ed è molto bella la scelta di dedicare un capitolo allo spazio che Carlo e Miretta Sarasso hanno dedicato, al pian terreno, alle opere del compianto Enrico Villani, allestendo un piccolo ma significativo museo all’”aedo cantor d’amore nel quale c’è più dolore che felicità” (come si definì egli stesso dopo la morte dell’adorata moglie-musa), scomparso nel settembre del 2016. La postfazione è un doveroso ringraziamento di Pomati ai proprietari del palazzo.

Un libro raffinato che dovrebbe trovare un posto d’onore nelle librerie dei vercellesi: si spera che venga presentato al più presto nella nostra città.

Edm

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