Il medico-scrittore vercellese (d’adozione) Antonio Cavalera al “Campiello” con la sua storia di Beirut 1983

 Il medico-scrittore Antonio Cavalera, di origine barese che vive e lavora da molti anni a Vercelli (è stato medico ginecologo prima all’ospedale di Santhià e poi al “Sant’Andrea”) parteciperà alla 62esima edizione del Premio Campiello con il suo romanzo “Beirut 1983: soria d’anore e di guerra”.

Nel libro, Cavalera, che ha 68 anni, racconta, attraverso la vicenda del protagonista una storia “di avventura, amicizia e amore” ai tempi della seconda missione di pace italiana in Libano partita il 20 settembre del 1982 e denominata “Italacon Libano 2”, al comando della quale era il colonnello Franco Angioni.

In particolare, il protagonista del romanzo, Antonio Leccese, si trova a bordo della fregata che ha un nome di fantasia, “Pegaso”.

La missione italiana a Beirut ebbe un successo enorme, sia in Libano (dove riuscì a trattenere rapporti esemplari con la popolazione) sia in Italia dove, al ritorno dei militari nel nostro Paese, ebbe un’accoglienza trionfale. Il dottor Cavalera la rivive attraverso complicate ed avventurose, ma anche drammatiche, esperienze del giovane medico guardiamarina Leccese, del sottufficiale Michele Esposito e della bella crocerossima Federica Migliore.

E Vercelli adesso può tifare per un proprio scrittore al Campiello: la scelta del vincitore avverrà a settembre, quando tutti i gruppi di lettura dei libri selezionati esprimeranno le loro scelte.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

2 Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here