La denuncia arriva dal sindacato degli Infermieri Nursing Up, e riguarda lo sciopero nazionale della categoria in programma questo venerdì 23 febbraio perla durata di 24 ore. Ci sarebbero alcune aziende sanitarie sul territorio regionale dle Piemonte che avrebbero dottato un comportamento anti-sindacale finalizzato a non permettere a tutti coloro che lo desiderano, tra gli infermieri, di aderire allo sciopero. “le aziende non hanno comunicato almeno cinque giorni prima dall’inizio dello sciopero i modi e i tempi di erogazione dei servizi nel corso dello sciopero, con sistemi di precettazione artigianali e improvvisati, tali da non favorire la partecipazione dei lavoratori allo sciopero indetto dall’Organizzazione Sindacale Nursing Up” si legge in una nota dello stesso Sindacato che minaccia ora di denunciare le strutture sanitarie con le conseguenze legali che si possono immaginare.
Quella di questa venerdì sarà una giornata campale per la sanità. Infatti oltre allo sciopero nazionale di 24 ore indetto dalle sigle degli infermieri: Nursing Up e Nusind, che protestano per il contratto “che arriva dopo un decennio di ritardo, e per di più negativo rispetto all’ultimo sottoscritto”, si aggiunge l’agitazione analoga delle Associazioni sindacali Anaao Assomed, Cimo, Aaroi Emac, Fp Cgil Medici e dirigenti, Fvm Federazione Veterinari e Medici, Fassid, Cisl Medici, Fesmed, Anpo, Ascoti Fials Medici, Coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica e veterinaria Uil Flp, che hanno proclamato l’astensione dal lavoro nazionale del personale appartenente alla dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa del Servizio Sanitario Nazionale, compresi quelli delle strutture anche di carattere privato e/o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione e/o accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale.
Come prevedono le norme vigenti saranno ovviamente garantiti i servizi minimi essenziali e in particolare le urgenze, mentre le attività programmabili potranno subire riduzioni conseguenti all’adesione allo sciopero. Ma è proprio nella necessità dei servizi minimi e degli accordi decentrati che regolamentino le procedure di precettazione del personale che sono nati dei problemi.
Sullo sciopero degli infermieri in Piemonte il Nursing Up, in una nota, attacca “in data odierna, denunciamo le Aziende Sanitarie della Città di Torino, della Provincia di Torino e della Regione Piemonte, ad esclusione delle aziende che applicano correttamente la normativa che disciplina i contingenti minimi di sciopero, per il comportamento antisindacale, in violazione dell’art. 2 della Legge 146 del 12 giugno 1990, in quanto non sono stati previsti accordi decentrati che regolamentino le procedure di precettazione del personale necessario ad assicurare le prestazioni nei servizi pubblici ed essenziali. Laddove sono stati presentati, sono risultati datati e incongrui all’attuale impianto organico aziendale”.
“Inoltre – prosegue il sidnacto degli infermieri per parola del segretario regionale Claudio Delli Carri – denunciamo anche da parte delle medesime la violazione dell’art. 6 della suddetta norma, in quanto tutte le aziende sopra citate non hanno comunicato almeno cinque giorni prima dall’inizio dello sciopero i modi e i tempi di erogazione dei servizi nel corso dello sciopero, con sistemi di precettazione artigianali e improvvisati, tali da non favorire la partecipazione dei lavoratori allo sciopero indetto dall’Organizzazione Sindacale Nursing Up”.
“Questo modo di operare – prosegue Delli Carri -da parte delle amministrazioni, questo limbo normativo procedurale sta creando tra gli operatori sanitari sconcerto e titubanza nell’aderire allo sciopero, in quanto non a caso viene fatto aleggiare il provvedimento disciplinare. Tale comportamento da parte delle aziende limita il diritto costituzionale allo sciopero ben oltre i casi previsti dall’art. 28 della Legge 300/70. L’Organizzazione sindacale si riserva dunque di porre in essere tutte le azioni legali e di tutela dei colleghi e dei lavoratori del comparto sanità”.





