Nubifragio, Coldiretti: “Gravissimi danni a colture e strutture, agricoltori sotto shock”

Un campo di riso colpito a Olcenengo

Gravi danni alle colture e alle strutture, agricoltori sotto shock. Sembra un bollettino di guerra quello tracciato, ancora a caldo, da Coldiretti, il mattino dopo la violentissima grandinata e tempesta che ha colpito il vercellese.

Le dimensioni di un chicco di grandi caduto ieri sera a Stroppiana

In effetti la grandine caduta a palle grandi “come mandarini o anche pesche” ha avuto quasi l’effetto di un bombardamento. Oltre ai danni alle auto, centinaia, alle case e alle vetrate in molti luoghi del capoluogo e dei paesi circostanti, la tempesta ha devastato le colture di riso, già abbastanza alte e in molti casi davvero falcidiate con conseguenze anche irreparabili per questa semina.

Ad essere maggiormente colpita, scrive Coldiretti, è stata una fascia a Sud e Sud Ovest di Vercelli, dove chicchi di grandine del diametro di 5 cm sono scesi in pochi minuti con grande violenza.

“Nelle campagne dei paesi a sud di Vercelli la grandine non solo ha colpito le colture, ma ha anche causato ingenti danni alle strutture delle aziende agricole”.

“Dopo tanti giorni di caldo e siccità si sperava nella pioggia ma, come ormai spesso accade, è arrivata la grandine. Gli agricoltori sono sotto shock: alcune delle aziende colpite lo hanno definito un vero e proprio bombardamento, con chicchi di una dimensione mai vista nella nostra zona, che hanno distrutto tetti, vetri dei laboratori e, ovviamente, danneggiato pesantemente mais e cereali in campo” dice Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli – Biella.

Di cifre ipotizzate per i danni non si può parlare ancora, troppo presto, ma di certo saranno alte. “I tecnici sono al lavoro insieme agli agricoltori per valutare i danni e trovare soluzioni per poter proseguire il lavoro nei campi – aggiunge Dellarole -. Visti i danni alle strutture la preoccupazione è che anche quelli alle colture possano essere irreparabili. Gli agricoltori sono preoccupati non solo per il futuro della stagione ma anche per l’immediata ripresa delle attività quotidiane: lavorare con parte dei capannoni, dei tetti e dei vetri danneggiati ora sarà complicato. Visto ormai l’andamento del clima di questi ultimi anni è importante assicurare le colture, quindi è indispensabile che vengano stanziati sempre fondi sufficienti per sostenere questi costi ingenti”.

Come ha recentemente rilevato Coldiretti, analizzando le informazioni della banca dati europea ESWD, questi fenomeni estremi sono sempre più frequenti anche in Italia e la tendenza alla tropicalizzazione del nostro clima ha portato ad un aumento del 69% del numero di grandinate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dall’inizio dell’estate nella nostra Penisola si è verificata una violenta grandinata al giorno.

Per il vercellese la conta dei danni è solo all’inizio.

Come detto le zone più colpite, nelle immediate vicinanze di Vercelli, sono state Olcenengo, Asigliano e Stroppiana. Sono decine le tettoie ridotte a una groviera, velux spaccati così come i pannelli fotovoltaici.

 

Le amministrazioni comunali di alcuni centri stanno valutando la possibilità di chiedere lo stato di calamità.

Il sindaco di Olcenengo, Anna Maria Ranghino, in un post su Facebook chiede “la massima collaborazione nella conta dei danni. Verificare (anche solo visivamente) che non ci siano cavi della corrente danneggiati e che non vi siano cornicioni pericolanti. In tal caso vi chiedo cortesemente di fare delle fotografie (ovviamente in estrema sicurezza) dei danni. Il Comune valuterà se ci saranno gli estremi per richiedere lo stato di calamità naturale. Per questo motivo vi chiedo di tenere agli atti ogni documentazione fiscale che provi la riparazione dei danni per poter integrare le eventuali richieste per danni da calamità”.

Anche l’amministrazione di Stroppiana consiglia di “Fotografate tutti i danni”. In più il sindaco, Maria Grazia Ennas, attraverso la pagina del Comune segnala la possibilità di nuovi temporali, intorno alle 13 di domenica.

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