Locarni (Lega): “Il Pd esca dal teatrino della contrapposizione fine a sé stessa”

 

Dal segretario cittadino della Lega, Gian Carlo Locarni, riceviamo e pubblchiamo:

Prima di scrivere queste righe ho riflettuto molto sulle critiche arrivate all’amministrazione comunale, di cui il sottoscritto ha l’onere e l’onore di appartenere. Sebbene le critiche siano sempre ben accette, quando hanno il fine costruttivo nel migliorare un percorso amministrativo intrapreso e siano sempre e comunque accettate da qualsivoglia cittadino, in quanto quest’ultimo non è tenuto nel conoscere la complessità della macchina burocratica amministrativa, non si può certo sottacere quando queste critiche assumono la connotazione pretestuosa di chi in passato ha avuto l’onore di amministrare la città di Vercelli ma con i risultati che tutti conosciamo e certificati dai cittadini che con il loro voto democratico, nel maggio 2019, gli hanno sottolineato di fare altro.

Senza voler sottolineare la complessità degli ultimi due anni, stante le emergenze in atto, questa amministrazione a trazione centro destra, ha dimostrato una visione nel medio e lungo periodo mai vista prima. Si può e si deve, ci mancherebbe, dissentire sui percorsi amministrativi attuali se non condivisi ma con un briciolo di onestà intellettuale che parrebbe non appartenere a chi in questo momento si scaglia contro l’amministrazione comunale. Ribadendo che i cittadini hanno il diritto e dovere della critica, sommessamente sottolineo che inorridisco quando tali critiche arrivano dai nostri predecessori, siano essi di giunta o consiglio comunale.

Se il Partito Democratico vive un disagio dovuto alla grande visione progettuale odierna che non ha confronti con il recente passato e se altri, per cui l’unica azione amministrativa degna di nota di quel recente passato rimane aver amministratoper un annetto e dopodiché aver bisticciato con i loro compagni di viaggio, il Partito Democratico per l’appunto, non posso e non voglio esimermi dal suggerire di mettere da parte tale disagio e sebbene capisca il gioco delle parti, in questo momento riterrei più opportuno e sensato una cosiddetta pax amministrativa. Una sorta di azione collaborativa che ci permetta di uscire da anni martoriati dalle emergenze e per le quali il “teatrino” della contrapposizione fine a sé stessa non giova, anzi allontana i cittadini sia dall’amministrazione che dalla politica.

Quando qualcuno lamenta, come avvenuto nei giorni passati di non essere coinvolto nello sviluppo progettuale della città, non apporta nulla di costruttivo, in quanto è bene ricordare che i lavori di consiglio comunale sono preceduti dalle commissioni preposte e dalla presa visione documentale che rimane nelle disposizioni di tutti i consiglieri. Arrivare in consiglio con la pretestuosità di non votare un provvedimento epocale come le progettualità messe in campo, senza del resto aver almeno tentato di suggerire qualcos’altro condivisibile o meno, sottolinea come chi ha esperienza amministrativa pregressa come costoro, non voglia che continuare in un percorso d’altri tempi che nulla toglie e nulla aggiunge alla pretestuosità in essere.

Ribadendo che questa amministrazione è impegnata nello sviluppo e miglioramento della vivibilità della città e che tale sviluppo e vivibilità a volte rimane ostacolato da scelte passate non imputabili a questa amministrazione, noi continueremo ad impegnarci per il bene comune con i colleghi di centro destra ma senza chiudere la porta in faccia a nessuno se le proposte che potessero arrivare fossero almeno non palesemente pretestuose, in forza da chi un minimo di esperienza amministrativa dovrebbe averla “maturata”, non avremmo remora nel condividerle. “Fare” amministrazione vuol dire fare politica ma nel senso più nobile della parola e che i filosofi greci avevano individuato, il resto diverrebbe il cosiddetto gioco delle parti di cui francamente ne faremmo a meno sia noi che i cittadini che hanno, come noi politici amministratori, maggiori preoccupazioni al momento.

Gian Carlo Locarni

Segretario cittadino Lega Salvini Vercelli

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2 Commenti

  1. Locarni ha ragione a lamentare la pretestuosità degli interventi della sinistra, del resto in mancanza di un progetto (ancor più a livello nazionale) non potrebbero parlar diversamente ora. Importante é che quando si andrà al voto amministrativo le iniziative portate a compimento o avviatevi possano “parlare” in modo autonomo a tutti.

  2. I leghisti hanno, con ill linguaggio, un rapporto da “vorreimanonposso”. Emmenomale che ci pensano a lungo, prima di scrivere. Espressioni di terza/ quarta mano e una sintassi da bambini che pasticciano col fango. In quanto alla ‘grande progettualità”, direi che la musealizzazione del tessuto urbano riflette una tendenza a costruire comunità chiuse e non comunicanti che continua a spopolare la città di attività commerciali e di giovani abitanti. Ma forse, da qualche parte, c’è una bella stele, una lapide o un tempietto a ricordarci che tutto passa. E va.

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