L’attualità di Cuore secondo Roberto Sbaratto e Cinzia Ordine

Da sinistra Cinzia Ordine, Roberto Sbaratto e Gianni Mentigazzi, presidente del Museo Leone

Ha ancora senso leggere Cuore nel 2021? Secondo l’associazione culturale Il Porto la risposta è assolutamente sì. Ed è proprio partendo da questo presupposto che Roberto Sbaratto e Cinzia Ordine hanno organizzato lo spettacolo Leggendo Cuore che sarà ospitato nel Corridoio delle Cinquecentine del Museo Leone in tre domeniche: 17 e 24 ottobre, 7 novembre, sempre con inizio alle 17.

La prima delle tre date è significativa: corrisponde infatti al primo giorno di scuola di Enrico Bottini, autore del diario raccontato nel libro di Edmondo De Amicis. Da quel giorno sono passati esattamente 140 anni e nel frattempo l’Italia è cambiata in maniera radicale. Un lungo periodo in cui Cuore è passato, come si suol dire, dalle stelle alle stalle.

«I contenuti del libro furono messi in discussione e letteralmente distrutti nel 1968 – ha spiegato Roberto Sbaratto – al punto che, da lettura quasi obbligata, è stato posto nel dimenticatoio. Non c’è da stupirsi dato che i valori descritti da De Amicis erano quelli contestati dai giovani sessantottini. Per noi però Cuore è un programma etico».

L’idea di riproporlo è venuta dopo la lettura di un articolo apparso su Repubblica il 21 settembre 2021, a firma di Ernesto Ferrero che ricordava appunto i 140 anni dal primo giorno di scuola di Bottini. Senza contare il saggio di Marcello Fois L’invenzione degli italiani: dove ci porta Cuore?

«Definirei Cuore di un’attualità attuale – così Cinzia Ordine – I valori che erano fondanti per l’autore ora stanno riprendendo forza, noi pensiamo non siano dimenticati, ma servano più che mai nell’Italia di oggi. Il modello di italiani ritratto da De Amicis è davvero così sorpassato? Secondo noi no».

Nel preparare lo spettacolo Ordine e Sbaratto hanno consultato anche l’ordinamento scolastico di fine Ottocento. Scopriamo che le scuole non erano statali, ma municipali, con tutte le differenze del caso. Che il numero massimo di studenti per classe era fissato a settanta. Che non esisteva l’ora di religione, ma quella di educazione civica. Che il Piemonte era la regione con il più alto tasso di alfabetizzazione.

Scopriamo soprattutto che la scuola era un’istituzione posta al di sopra di tutto perché era la base da cui partire per formare gli italiani. E in quelle aule c’era una delle umanità più varie, lì rispondevano all’appello del maestro Perboni studenti provenienti da ogni classe sociale, personaggi che poi si sono trasformati in tipi: il buon Garrone, il cattivo Franti, il borghese Bottini, l’aristocratico Derossi, il volonteroso Stardi, il figlio di operai Rabucco, il superbo Nobis e via dicendo.

Leggendo Cuore si terrà in tre domeniche: il 17 e il 24 ottobre verranno letti da Sbaratto le pagine di diario di Bottini, il 7 novembre parte dei racconti mensili. La prenotazione è obbligatoria: 0161.253204 (fino a venerdì 15), 379.2834818 (da venerdì pomeriggio), [email protected] Green Pass obbligatorio.

m.m.

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1 commento

  1. Non credo che se i ragazzi delle elementari o (peggio) delle medie leggessero oggi Cuore riuscirebbero ad attualizzare i “valori” ed avremmo dei cittadini migliori. Ma penso che essi stessi, fra 40 o 50 anni penseranno che se l’avessero letto all’età di 35 o 40 …

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