“La rimodulazione Pnrr del Governo mette a rischio più di 2 miliardi di euro per il Piemonte. Nel vercellese 65 progetti potrebbero saltare”

Dall’addetto stampa del vice presidente del Consiglio regionale del Pd Daniele Valle riceviamo e pubblichiamo:

L’allarme parte da Anci. In una nota l’Associazione dei comuni spiega che “Il piano Fitto-Meloni di rinegoziazione del PNRR prevede di DEFINANZIARE, totalmente o parzialmente, dal PNRR, misure per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro. Misure che, secondo le intenzioni, si salveranno solo se si troveranno altre forme di finanziamento”. In particolare, fa notare Anci, si andrebbero a “tagliare” 6 miliardi di interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni, 3 miliardi e 300 milioni di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; 1 miliardo e 287 milioni euro destinati alle misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico. Il Piemonte, aggiunge anocra Anci, “risulta essere tra le Regioni più penalizzate, con oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro di definanziamenti.”

“A causa della rinegoziazione dei fondi del PNRR che sta portando avanti il governo Meloni – prosegue la nota di Anci -, sono 65 i progetti a rischio nei Comuni di Vercelli, Borgosesia, Crescentino, Gattinara, Santhià, Trino e Varallo per 68 milioni di euro. Per la sola Provincia di Vercelli parliamo di 574 progetti per un importo di 140 milioni”.

Il presidente dell’ANCI Antonio DeCaro ha commentato così questa eventualità: “Della proposta di definanziamento da parte del governo non si capisce la ragione. Parliamo di opere cruciali per le nostre città, interventi per le periferie che potranno risanare situazioni sociali ed economiche difficili: perché dobbiamo metterle a rischio con un cambio immotivato della fonte di finanziamento? Al ministro abbiamo anche segnalato il rischio grave di suscitare un clima di sfiducia dei cittadini verso lo Stato, visto che si crea incertezza laddove noi sindaci avevamo assunto impegni rigorosi con le nostre comunità”.

Il Presidente di Anci Piemonte e Sindaco di Vercelli, Andrea Corsaro

Anche il presidente dell’ANCI Piemonte Andrea Corsaro ha definito la prospettiva della rimodulazione come “molto rischiosa, sia per la tenuta dei nostri conti sia per le responsabilità che potrebbero riguardare gli amministratori locali ed i dirigenti”, ricordando che i Comuni hanno bandito più di 55mila gare e in alcuni casi progetti sono già conclusi.

Prendendo in considerazione i Comuni di Vercelli, Borgosesia, Crescentino, Gattinara, Santhià, Trino e Varallo, il definanziamento verrebbe a interessare ben 65 progetti per un importo di 68 milioni di euro.

Tra i più significativi interventi che sarebbero a rischio, per Anci, vi sono:

· VERCELLI: restauro ed efficientamento energetico del Palazzo Vicario S. Agabio: 4.650.000;

· VERCELLI: risanamento conservativo e rifunzionalizzazione di Casa Vialardi: 2.020.000;

· VERCELLI: completamento del restauro di Palazzo Centoris: 1.160.000;

· VERCELLI: restauro delle volte e della facciata del Dugentesco: 290.000;

· VERCELLI: opere di efficientamento energetico e riqualificazione edilizia su via Ranghino: 1.573.612;

· VERCELLI: potenziamento del trasporto intermodale – stazione ferroviaria: 1.370.000;

· VERCELLI: interventi di bonifica ambientale e riqualificazione fluviale sul lungo Sesia: 27.000.000;

· BORGOSESIA: riqualificazione energetica del Municipio: 510.000;

· CRESCENTINO: manutenzione straordinaria, messa in sicurezza ed efficientamento energetico dell’immobile comunale E.R.P. di Via Cavour frazione San Genuario: 970.000;

· GATTINARA: rigenerazione urbana fabbricato ex mulino: 600.000;

· GATTINARA: rigenerazione urbana area ex colonia elioterapica “Bertotto”: 600.000;

· TRINO: interventi di messa in sicurezza della roggia Stura e di corsi d’acqua minori: 2.450.000;

· SANTHIÀ: manutenzione straordinaria della scuola materna “S. Pellico”: 210.000;

· VARALLO: efficientamento energetico degli impianti e degli immobili comunali e nuove fonti di energia: 4.000.000.

“Il ministro Fitto incontrando i Sindaci delle Città metropolitane ha promesso che i Piani urbani integrati non verranno definanziati ma ora occorre chiarire quali progetti di salvano e che futuro si prospetta per tutti gli altr i- commentano il vice Presidente del Consiglio regionale Daniele Valle e il capogruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo -. Non possiamo correre il rischio che vengano sacrificati progetti importanti che i nostri Comuni contavano di realizzare con i fondi PNRR e che in molti casi sono già in stato avanzato di realizzazione. Il Presidente Cirio dovrebbe pretendere chiarezza, invece è silente e non ha speso una parola a difesa dei nostri Comuni virtuosi. Perché far saltare anche progetti che non sono in ritardo sui tempi di realizzazione? Un’amministrazione corretta dovrebbe togliere i fondi a chi è in ritardo, non ai Comuni virtuosi piemontesi. E la proposta di utilizzare i fondi di Coesione europei per tappare il buco non ci convince: intanto, perché l’80% sono destinati al Sud e per il Nord Italia non c’è capienza; inoltre se si utilizzano altri fondi europei per pagare i progetti del PNRR, non resterà più nulla da impiegare per le altre progettualità. Mentre il caro-inflazione sta mettendo in forse la realizzazione di tante case ed ospedali di comunità, ecco che nuove criticità stanno per esplodere sui vari territori. La Regione Piemonte non può osservare passivamente tutto ciò e limitarsi a prendere per buone le rassicurazioni di Fitto”.

“L’elenco dei progetti a rischio nel Vercellese riguarda interventi importanti come quelli sul patrimonio culturale, le scuole, la prevenzione del dissesto idrogeologico, la riqualificazione energetica e la rigenerazione urbana – aggiunge la Segretaria del Pd di Vercelli Mariella Moccia -. Forse da Roma non si stanno rendendo conto dell’impatto territoriale di questa decisione. È inspiegabile che si vogliano penalizzare i nostri Comuni facendoli passare da una situazione di certezza, quella del Pnrr, ad una situazione di incertezza sulle coperture dei progetti cambiando la fonte di finanziamento. L’apertura di Fitto sui Piani urbani potrebbe essere un segnale positivo se chiarisse anche quali progetti vengono salvati e quali restano fuori. Non possiamo accettare che si vengano a pregiudicare opere che non solo sono già state progettate ma in vari casi realizzate o in via di realizzazione creando un grave danno agli enti locali. Rischiamo inoltre, come già più volte sottolineato, di mettere a rischio la già molto flebile fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato”.

 

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

1 commento

  1. Rimodulando e scherzando .. ci siamo arrivati!
    Dopo i primi inattesi ed entusiasmanti .. bagordi
    che hanno accompagnato l’epoca della “pandemia”,
    sopraggiunge la resa dei conti .. la “rimodulazione” del PNRR.
    Si definanziano i cavalli di battaglia di ieri sera:
    prima, e parte di tutte, la mitica “resilienza”
    Altro che dotti interventi .. silenzioso assenso
    o chiassose quanto sterili ribellioni
    QUELLA è la normalità .. la solita decisione partorita
    dai poteri apolidi (l’Ue ..);
    rinegoziazione !! .. ?? .. macchè,
    per salvarci tutti
    e por rimedio alla rimodulazione dell’Ue
    c’è solo UNA VIA: la sua rottamazione-finale!
    Una metaforica Bomba!
    C’arriveremo !?? .. ma quando?

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here