La Regione rilancia la medicina di territorio potenziando la “medicina di gruppo” e “medicina di “rete”

La Regione punta dritto sul potenziamento delle forme associative della medicina generale sul territorio. è stata infatti approvata ieri la nuova legge che sullo sviluppo delle forme associative della Medicina generale che, come spiega una nota della Regione, si pone l’obbiettivo di: “Aprire la strada ad un reale cambio di passo nella programmazione dell’assistenza sanitaria in Piemonte, puntando a un modello di medicina che non è più di attesa, ma di iniziativa, per consentire, nel medio-lungo periodo, una gestione ottimale delle patologie croniche e, nel breve periodo, la tempestiva intercettazione sul territorio dei pazienti sospetti Covid, con conseguente riduzione dell’impatto sugli ospedali”.

L’assessore regionale alla sanità Luigi Genesio Icardi

Il nuovo quadro normativo approvato, prosegue la nota della Regione che riprende le dichiaraizoni dell’assessore alla Sanità Lugi Genesio Icardi, è “Un risultato strategico importante, soprattutto perché rilancia e potenzia i provvedimenti già attivati in questi mesi con le medesime finalità, dalla telemedicina alla Farmacia dei servizi, dall’accordo quadro sulle cure domiciliari, al nuovo portale salutepiemonte.it sui servizi sanitari digitali della Regione Piemonte. Il tutto con il comune obiettivo di garantire l’uniformità assistenziale a tutti i cittadini piemontesi, superando le differenze territoriali e organizzative”.

Prosegue l’assessore Icardi: “L’emergenza sanitaria, ha reso drammaticamente evidente quanto sia necessario riportare al centro il ruolo della medicina generale sul territorio. Un obiettivo al quale abbiamo dedicato fin da subito la massima attenzione, fino ad attivare in piena pandemia un apposito gruppo di lavoro coordinato dal professor Ferruccio Fazio che ha prodotto un ventaglio di soluzioni concrete raccolte nella nuova legge. L’investimento di 10 milioni all’anno messo in campo dalla Regione, oltre ai 17,3 milioni di euro già destinati dalla stessa Regione alle attrezzature sanitarie di diagnostica di primo livello a favore dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e all’investimento regionale di 7 milioni di euro stanziati per la telemedicina, dimostra chiaramente che si sta facendo sul serio e che la svolta c’è stata”.

In pratica la nuova legge riconosce all’Assistenza Primaria il ruolo cardine dell’assistenza territoriale, potenziando le attuali forme associative di “medicina di gruppo” e “medicina di “rete” della Medicina Generale. I medici che sceglieranno di lavorare in una di queste due modalità associative potranno essere supportati da personale di studio. Spiega la Regione: la modalità di lavoro in gruppo consente le maggiori sinergie ed economicità di scala (per esempio permette di sommare i singoli rimborsi per personale di studio e infermiere e di suddividere le varie spese) e nel contempo offre ai cittadini proposte di medicina proattiva e un medico disponibile per più ore, mattino e pomeriggio. La modalità di medicina in rete, invece, potrà essere preferibilmente attivata nei territori molto ampi, con popolazione scarsa e ambulatori medici più dispersi, in quanto non prevede l’obbligo di una sede unica, ma consente ai medici di mantenere i loro ambulatori, per non compromettere la capillarità dell’assistenza e favorire l’accessibilità agli assistiti.

Il nuovo provvedimento, come detto, prevede di stanziare 10 milioni di euro per riconoscere all’assistenza primaria il ruolo cardine dell’assistenza territoriale per garantire la continuità delle cure, la presa in carico della cronicità e una migliore accessibilità alle prestazioni.

Il Professor Alessandro Stecco

“Un risultato storico – ha commentato il professor Alessandro Stecco, consigliere del gruppo Lega Salvini Piemonte, presidente della commissione Sanità e relatore di maggioranza del provvedimento in aula –. In Piemonte con questa legge si favorisce e potenzia l’associazionismo in gruppo e in rete tra medici e pediatri, ormai bloccato da troppi anni: uno snodo cruciale per migliorare la presa in carico dei pazienti e potenziare le cure primarie”.

“Permettere ai medici sul territorio di lavorare in aggregazione – continua il professor Stecco – è strategico per la presa in carico del paziente, per condividere risorse, per avere personale infermieristico e amministrativo di supporto. Tutto questo comporta un miglioramento netto per il paziente che potrà beneficiare di orari più lunghi e flessibili, di una maggiore possibilità di prevenzione attraverso campagne di screening e a programmi di medicina di iniziativa oltre che a un percorso clinico più aderente alle terapie. I benefici sono pertanto evidenti, come nella gestione della cronicità e delle fragilità, così come sarà possibile evitare prestazioni di pronto soccorso o ospedalizzazioni inutili e tardive. Con questo fondamentale provvedimento si calcola una riduzione del 20% di accessi impropri al pronto soccorso: per fare un esempio, è prevedibile una riduzione del 6% dei ricoveri per asma, bronchiti croniche, scompensi cardiaci, diabete e ipertensione”.

“Abbiamo ereditato, all’inizio del mandato, una Sanità territoriale depauperata da anni di tagli – aggiunge il consigliere del gruppo Lega Salvini Piemonte Andrea Cane, vicepresidente della commissione Sanità – e il Covid ha fatto emergere in tutta la sua gravità le conseguenze della miope gestione precedente. Con questo progetto, invece, l’assistenza primaria torna sul territorio, potenziando le forme associative di gruppo e di rete della medicina generale. Si svolta anche sulla medicina in rete per i territori decentrati e meno popolosi, che avranno comunque i loro ambulatori per assicurare capillarità e continuità assistenziale. Ultima novità, non certo in ordine di importanza, questo progetto istituisce la figura dell’infermiere di comunità, primo anello della presa in carico del paziente e facilitatore del lavoro di medici e specialisti, che reputo di rilevanza strategica soprattutto per i vasti territori montani che compongono la nostra Regione”.

Il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni, ha poi aggiunto: “La dimostrazione che la Regione a trazione Lega continua a investire sulla buona Sanità, andando a potenziare quella medicina di territorio che è il primo baluardo della salute dei nostri concittadini, come la pandemia ci ha purtroppo insegnato. Una Sanità più vicina al paziente, più efficiente, più attenta ai suoi costi e che sappia fare rete tra i territori e le comunità: questo è il nostro obiettivo”.

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