Il caso-Pozzolo sta tenendo banco su tutti i giornali, telegiornali e talk show odierni: se ne è parlato anche poco fa durante la seguitissima trasmissione di Raidue “Ore 14” condotta da Milo Infante, trasmissione cui prende parte regolarmente la criminologa più famosa d’Italia, Roberta Bruzzone.
E proprio la dottoressa Bruzzone – a proposito dell’arma al centro del dibattito sia di cronaca sia politico di queste ore, una piccola pistola a tamburo North American Arms Lr22 – ha affermato che si tratta di un’arma con accurati e multipli dispositivi di sicurezza da rendere assai improbabile l’ipotesi che sia potuto partire un colpo accidentale. La dottoressa Bruzzone ha spiegato che per sparare con quell’arma occorre esercitare una consistente pressione sul grilletto.
Per questo motivo, tutti gli ospiti in studio (ma è il concetto che in queste ore viene espresso da più parti) non hanno condiviso la scelta del deputato vercellese che si è rifiutato – appellandosi ai suoi diritti di parlamentare – sia di sottoporsi al test dello Stub, sia consegnare agli inquirenti gli abiti che indossava domenica notte nella sede della Pro loco di Rosazza. Ma sicuramente per prendere questa decisione, Emanuele Pozzolo, che continua a sostenere di non essere stato lui a sparare il colpo che ha ferito leggermente uno dei presenti al Veglione di Capodanno, avrà le sue buone ragioni che non dubitiamo intenda rendere pubblicamente note al più presto.






L’inconsistenza del caso
richiede una certa dose
di spettacolarizzazione
Eccola arrivata
attraverso
un inimitabile contributo
di
bruzzonizzazione
.. colei che, da psicologa,
èra appena arrivata la
celebre
interpretazione del
“pianto di Turetta”
ora,
data l’inconsistenza del caso
(anche questo non ancora
risolto)
può passarela sentenza
istantaneamente
ed unilateralmente
in giudicato,
ci spiegherà,
in favore di telecamera,
ogni particolare
di quella sera?