Il Comitato TriNo sull’idea di deposito nazionale: “Una consultazione referendaria post decisione rischia di essere inutile, ridicola e oltraggiosa”

Riceviamo e pubblichiamo

 

Buonasera Direttore,

Al Comitato TriNo – come già specificato in altre situazioni – il referendum non fa assolutamente paura! Il primo ad ipotizzarlo fu l’avvocato Mosca durante il “consiglio comunale aperto” dell’11 gennaio scorso, Pane arriva a rimorchio. Il sindaco di Trino, dopo tutti i no che gli stanno piombando addosso da molte parti, ci pare nervoso e, a nostro modo di vedere, cerca di fare il pompiere dopo che ha appiccato l’incendio, ma a questo punto, se proprio vuole “giocare a fare il democratico”, il referendum lo faccia prima dei pronunciamenti tecnici sulla revisione del territorio, abbia il coraggio di porre a giudizio popolare la propria autocandidatura! Ha, come dichiara di avere, problemi di regolamento? Li risolva velocemente e, al più presto, metta in discussione con la popolazione l’autocandidatura, dopo, a giochi fatti, la consultazione risulterebbe tardiva e pleonastica! Oltretutto inquinata da giochi già fatti: la politica vuole in tutti i modi identificare Trino come territorio nel quale costruire il deposito nazionale, basta leggere le ultime dichiarazioni del ministro Pichetto Fratin e le proposte emendative al Decreto Legge 9 dicembre 2023 n. 181, si comprenderà che il detto popolare “ciò che non è entrato dalla porta (valutazioni scientifiche pre CNAPI e CNAI) lo si vuol far rientrare dalla finestra (D.L. 181, rivalutazione, autocandidatura)” è più che mai vero! Quindi una consultazione referendaria post decisione rischia di essere inutile, ridicola e oltraggiosa, un vero e proprio attacco all’intelligenza della gente. Il Comitato è nato per essere la voce del territorio e sarebbe proprio il caso che i cittadini del basso vercellese e del basso Monferrato si esprimessero nella loro globalità: il Deposito insisterà amministrativamente sul comune di Trino, ma, praticamente, moralmente ed eticamente, su un territorio più vasto, l’ipotesi di Legambiente di una consultazione popolare di area vasta è – da questo punto di vista – più che opportuna. Ancora una cosa, com’è prassi in tutte le campagne referendarie serie, in preparazione della consultazione stessa, i competitori, quelli del Sì e quelli del No, si confrontino pubblicamente con la popolazione, adesso, a giochi non ancora definiti; a fronte di ciò chiediamo al sindaco di Trino di partecipare ad una riunione veramente aperta agli interventi del pubblico, ci indichi una sede adeguata (capiente), per la data e la pubblicizzazione della medesima ci penseremo noi. Come vede, Direttore, il Comitato non ha timore del giudizio popolare, ci mancherebbe altro, a patto che le proposte di democrazia siano serie, senza trucco alcuno e rispettose dei diritti preventivi della popolazione e del territorio.

Grazie,

Per il Comitato TriNo,

Fausto Cognasso

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