Sabato ad Asigliano doppio omaggio della Ducale ad Angelo Gilardino

Scritto da Angelo Gilardino durante il primo, lungo lockdown del 2020, il “Concerto di Asigliano” è un omaggio del grande compositore vercellese, scomparso lo scorso 16 gennaio, a 80 anni, al paese Natale che, due mesi prima della morte, lo aveva celebrato conferendogli la cittadinanza onoraria. Quel giorno anche il presidente della Regione, Alberto Cirio, venne ad onorare il più importante compositore vercellese dai tempi di Viotti nella sala consiliare del Comune di Asigliano.

Massimo Ceccarelli

Composto non per chitarra, ma per contrabbasso solista, quartetto d’archi, flauto, clarinetto e fagotto, il “Concerto di Asigliano”, scritto per il contrabbassista – ma anche chitarrista – Massimo Ceccarelli, venne eseguito per la prima volta l’8 dicembre dello scorso anno, al Teatro Palladium di Roma, proprio da Ceccarelli con con l’orchestra dell’Associazione Roma Tre. Ma Asigliano non poteva non celebrare la memoria della sua maggior gloria di tutti i tempi nella prima Patronale dopo la scomparsa.

Guido Rimonda

E così sarà. Sabato prossimo 14 maggio, alle 20,45, nella chiesa parrocchiale del paese, messa a disposizione dal parroco don Gianfranco Brusa – che era amico personale Gilardino – il “Concerto” andrà in scena sempre con Ceccarelli accompagnato dai musicisti della Camerata Ducale.  Visto che il brano non è particolarmente lungo, si trattava di trovare un’altra composizione che potesse non essere avulsa dal contesto celebrativo. Guido Rimonda, il direttore e grande violinista della Ducale, ha optato per una scelta particolarmente felice: nel 2010, Gilardino, su suggerimento del direttore della rivista “Suonare”, Filippo Michelangeli, scrisse una versione, per violino e orchestra da camera, dell’”Arpeggione” di Schubert. Ed è proprio il brano che Rimonda e la Ducale affiancheranno al “Concerto di Asigliano”, con la revisione della partitura e della parte del violino solista operata dallo stesso Rimonda, dialogando a lungo con Gilardino.

La storia di questa Sonata, la D 821 di Schubert, è davvero singolare. E’ appurato che sia stata commissionata a Schubert da Vinzenz Schuster, promotore dell’arpeggione, uno strano strumento appena costruito dal liutaio viennese Johann Georg Staufer e meglio conosciuto come chitarra-violoncello, che si suonava con l’arco e tra le ginocchia come il violoncello e che aveva sei corde come la chitarra, della quale riprendeva anche la forma della cassa e l’aspetto della tastiera.

Negli anni Trenta lo strumento era già dimenticato. Eseguita da Schuster nel novembre 1824, la Sonata D 821 rimase manoscritta; quando la si pubblicò per la prima volta era il 1871 e, ormai scomparso l’arpeggione, l’editore Gotthard dovette provvedere a trascriverne la parte per violino e orchestra da camera. Ed ora ecco la versione per violino e orchestra da Camera, scritta da Gilardino, che amava Schubert.

Quindi una doppia “chicca” per una selle serate musicali più importanti che la provincia di Vercelli si appresta a celebrare nel piccolo Comune di 1400 anime che Gilardino disse di portare per sempre nel cuore. Dopo averlo celebrato il giorno dell’80° compleanno, Asigliano torna adesso ad onorare nel migliore dei modi il figlio “del Pierin e della Sandra” – diventato, con Segovia, il più importante protagonista della chitarra mondiale – con affetto e riconoscenza.

Tutto merito della sindaca, Carolina Ferraris, del suo vice Lillo Bongiovanni, dell’intero Consiglio comunale di Asigliano e della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, con il presidente Aldo Casalini.

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