Gli architetti: “A rischio il superbonus casa, mancano i materiali, prezzi alti e norme fiscali cambiate”

I Professionisti lanciano l’allarme. L’ordine degli Architetti P.P.C. di Vercelli,  in linea con gli   Ordini degli Architetti della Regione Piemonte e Valle d’Aosta, chiede che il Governo si adoperi per modificare le previsioni legislative riguardanti l’efficientamento energetico e la riqualificazionedegli immobili che coinvolgono i Bonus fiscali ed  i meccanismi dello sconto in fattura e dellacessione del credito a loro collegati. Il rischio è che molti interventi legati a queste incentivazioni rimangano sulla carta, ostaggi di tempistiche   inadeguate,   rincaro   dei   prezzi, impossibilità di approvvigionamento dei materiali e norme fiscali cambiate in corsa con valore retroattivo.

Due sono le richieste che vengono avanzate – spiegano in un comunicato stampa il Presidente Marina Martinotti ed il Segretario Fabrizio Manferti – la prima riguarda la proroga della scadenzadel 30 giugno, legata agli edifici unifamiliari posseduti da soggetti con ISEE superiore a 25.000 €, che costituiscono un settore importantissimo dello stock edilizio: la proroga deve essere effettuata  senza il vincolo del riferimento stringente ed inattuabile dell’ISEE a 25.000 € (in molti casi già il solo possesso dell’abitazione fa superare tale soglia).

La seconda richiesta, riguarda invece la retroattività delle misure antifrode messe in campo. A seguito della scoperta di truffe ai danni dello Stato nelle scorse settimane il Governo, di concerto

con l’Agenzia delle Entrate, ha introdotto una misura anti-frode retroattiva, con il Decreto legge

del 11 novembre 2021. Il Provvedimento mira ad equiparare il trattamento dei bonus ordinari allastregua del Superbonus 110%, cambiando di fatto la modalità di cessione del credito o dello sconto in fattura non solo per il contribuente finale, ma anche per gli attori in campo (professionisti editte),

introducendo l’obbligo retroattivo del visto di conformità e di congruità dei prezzi relativamente a

fatture e pagamenti già emessi per lavori già svolti e per i quali si voglia cedere il credito orichiedere lo sconto in fattura.Riteniamo che lo strumento della cessione del credito/sconto in fattura, unitamente ad una norma strutturale, possa avere un ruolo fondamentale per lo sviluppo  futuro; allo stesso modo, riteniamo corretta la preannunciata rimodulazione progressiva

dell’aliquota beneficiaria. Ciò che vogliamo scongiurare, è l’atteggiamento vessatorio di provvedimenti che potrebbero compromettere l’iniziativa di molti contribuenti, ma anche di molti professionisti ed artigiani che, con difficoltà, si sono adoperati in quest’anno cercando di

dipanare la giungla burocratica che si è creata. Chiediamo norme stabili e con un orizzonte ampio,

nel rispetto di chi opera con professionalità e correttezza, rendendosi protagonista e partecipe del

risultato positivo della crescita economica del nostro Paese.

 

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